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Tremiti, le parole di Emiliano e Santorsola su autorizzazione ministeriale

Il presidente della Regione Puglia dichiara:
“Trivellare il nostro mare è una vergogna ed una follia. Trivellare al largo delle Tremiti o di Pantelleria, o nel Golfo di Taranto, poi, griderebbe vendetta se la notizia di oggi fosse confermata dal Governo.Non può essere che la volontà di ben dieci Regioni di tutelare il loro mare sia sbeffeggiata.
L’emendamento “natalizio” del Governo non può essere un trucco per ammansire le Regioni italiane, ed in particolare quelle del Sud, per poi trivellare ovunque come se niente fosse una volta superata l’emergenza della reazione dell’opinione pubblica. Resta il fatto che almeno un quesito dei sei sarà sottoposto a referendum. Quest’ultimo è sopravvissuto a questo emendamento natalizio alle norme dello Sblocca Italia. L’emendamento è stato formulato e approvato senza neppure uno straccio di dichiarazione politica di pentimento da parte del Governo e della sua maggioranza sulla intenzione di dare impulso alle ricerche petrolifere nei nostri mari. Così come è incredibile che il Governo non abbia pubblicamente spiegato la decisione di rilasciare le autorizzazioni al largo delle Tremiti.
È infatti di oggi la notizia che il Mise avrebbe rilasciato il 22 dicembre scorso altri permessi di trivellazioni a scopo di ricerca di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti.
Le Regioni proponenti i referendum non devono fare passi indietro. Dovranno elevare subito conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato davanti alla Corte Costituzionale per alcune norme dell’emendamento natalizio che hanno scippato al popolo italiano la possibilità di esprimersi in sede referendaria sul punto di restituire o meno alla Conferenza delle Regioni il potere di decidere se e dove sia possibile trivellare a fini di ricerca petrolifera. Si dovrà inoltre iniziare subito la campagna referendaria valutando tutte le altre iniziative necessarie alla tutela del nostro mare”.
“Il Decreto Ministeriale che autorizza la Petroceltic Italia alle prospezioni nel mare delle Tremiti evidenzia una volta di più la necessità di una azione comune sempre più compatta da parte delle regioni costiere per incidere nelle scelte di politica energetica nazionale che, certamente, sono di competenza del Governo centrale, ma che, con altrettanta certezza, non possono essere subite passivamente dai territori”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Domenico Santorsola, commenta la notizia sul permesso di ricerca idrocarburi BR 274 EL.
“E’ chiaro che per quanto lo ‘sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi rispetti i più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e di tutela ambientale’, come recita il decreto di approvazione rifacendosi agli obiettivi programmatici individuati nella Strategia Energetica Nazionale nel 2013, gli impatti sui territori rimangono alti e non sempre preventivabili compiutamente. Per queste ragioni – conclude Santorsola – la via del confronto col Governo su questi temi deve essere percorsa insieme, facendo gioco di squadra”.
“Il nostro impegno sarà, quindi, a verificare le reali ricadute del decreto sul territorio e, laddove dovessero essere messi in pericolo gli interessi e le legittime aspettative delle popolazioni residenti, valuteremo – prosegue Santorsola – di concerto con le regioni firmatarie del documento No Triv, tutte le iniziative necessarie ad ostacolarlo, non ultima l’impugnazione del decreto nelle sedi legittime”.

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