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Il consigliere pugliese Blasi chiede ai sindaci salentini di diffidare la Regione sulla questione discariche e rifiuti

Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ha chiesto a gran voce l’entrata in funzione della discarica di Corigliano d’Otranto, bollando come semplicemente ‘ideologica’ la scelta di non costruire nuovi inceneritori in Puglia.
Sull’argomento è intervenuto il consigliere regionale del PD pugliese, Sergio Blasi, chiedendo chiarezza alla Regione: “Penso che sia giunto il momento che il presidente Emiliano spenda parole di chiarezza sulle proprie intenzioni in merito al ciclo dei rifiuti – ha affermato Blasi – in particolare, la discarica di Corigliano, costruita sulla falda acquifera più importante del Salento. Prevedo che tra non molto rispunterà una nuova presunta ‘emergenza’ sulla base della quale torneranno alla carica coloro che si battono affinché il ciclo dei rifiuti in Puglia non si schiodi dal binomio discariche-inceneritori, a tutto beneficio dello status quo e a tutto danno della salute della popolazione salentina. E le parole di Perrone, il quale ha avuto la possibilità e i soldi per realizzare impianti di compostaggio e da presidente Oga non l’ha fatto, preludono a questo”.
La Asl ha chiesto alle istituzioni pubbliche di provvedere a bonifiche e risanamenti di discariche utilizzate nel passato, e che ancora oggi inquinano le acque con gravissime ripercussioni, come la crescita vertiginosa dei tumori alla vescica, al colon retto, allo stomaco.
Blasi, infine, rivolge un appello ai sindaci per diffidare la Regione. “Chiedo ancora una volta ai sindaci delle aree potenzialmente interessate dalle conseguenze dell’attività di Corigliano d’Otranto di diffidare la Regione, compreso l’organo commissariale, dal dare il via al conferimento di rifiuti in quell’impianto. I soldi pubblici utilizzati per costruire quell’errore voluto dall’ex presidente Fitto e che Vendola non ha saputo correggere, sono comunque molti di meno di quelli che servirebbero per riparare il danno sanitario che provocherebbe una nuova discarica o, peggio, un nuovo inceneritore”.

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