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Il convegno di ‘Città in fiore’, per far vincere la cittadinanza attiva e la cultura del verde

Fuori, stand accorsati di visitatori che comprano piantine fiorite e chiedono consigli. Dentro, poltrone tutte occupate, perchè si parla di “obiettivo rigenerazione urbana”. Questa la prima cronaca di un sabato pomeriggio a Piazza Matteotti diviso fra le attività che continuano nonostante il clima non proprio primaverile e il convegno che si è svolto nella sala delle Commissioni – Palazzo del Consiglio comunale. Questa è la cronaca di una parte della IV edizione di Città in Fiore”.
Quest’anno, la Pro Loco Potenza, promotrice dell’evento, ha voluto che si parlasse di “cittadinanza attiva e di cultura del verde” anche e soprattutto volendo tenere il balcone aperto sulla sfida sempre più in comune di Matera-Basilicata 2019 e che, come ampliamente emerso durante i lavori, coinvolge anche Potenza per impegno, presenza e ricadute. La Pro Loco ha radunato attorno al tavolo dei relatori il Sindaco, De Luca, l’Assessore, Falotico, Massimiliano E. Burgi, dimensione città e cittadini – Fondazione Matera-Basilicata2019, il segretario regionale Uil pensionati, Vincenzo Tortorelli, Serena Notarangelo, architect du BTP Ecodesgign e Green solution, Giuseppe D’Onofrio, ufficio tecnico Comune di Potenza.
Quale filo verde lega insieme figure professionali e mondi apparentemente distanti? Chiede Antonio Barbalinardo, moderatore del convegno. Nello specifico, il progetto “Basilicata fiorita” promosso dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 nell’ambito del cluster “Gardentopia” del dossier di candidatura e che, grazie alla proposta fatta dalla Uil pensionati e accettata in seno alle residenze artistiche, vedrà rigenerato lo spazio adiacente il campo da basket in via Salerno a Potenza. Il progetto, oggi ancora allo stadio di bozza, prevede la sostituzione della soletta impermeabile in calcestruzzo con un boschetto orizzontale.
Da una particella emozionale staccatasi dal cuore di Matera si è arrivati a cambiare e rigenererare una particella reale a Potenza. Questa è una evidenza molto vicina al miracolo della vita che si compie solo in presenza di elementi simili e la Basilicata è tutta simile a se stessa da questo punto di vista. Veniamo dallo stesso seme, lo spiega bene Falotico, assessore comunale istruzione, cultura e turismo, quando dichiara che “c’è un progetto che rientra nel piano d’attacco di Matera-Basilicata 2019 per vincere e proiettare oltre lo steccato dell’anno solare la sfida di essere Capitale della cultura, il premio “Basilicata Fiorita” ne è uno splendido esempio, ed è quello di coinvolgere ed esaltare tutti e 131 i nostri comuni. Perchè Matera ha bisogno di decomprimere i flussi in ingresso meritatamente in continuo crescendo, perchè puntando sulla specificità di ogni centro urbano non si fa altro che avvantaggiarsi di una squadra che esiste già e che può vincere”. Servizi, competenze, opportunità di crescita sono tutti elementi concreti su cui bisogna invetire, mantenendo intatta la coerenza dell’idea di fondo: si è piantato un albero che vuole mettere radici profonde e lunghe, che si nutre delle idee e considera erbaccia le inutili rivalità.
Decisamente sulla stessa lunghezza d’onda, Massimiliano E. Burgi della Fondazione Matera-Basilicata2019. “Bene ha fatto l’Amministrazione di Potenza a dimostrare, al pari degli altri centri, disponibilità a partecipare ai progetti per la Capitale della Cultura. Questo ci ha permesso di imprimere reale concretezza a ciò che è esplicitamente contenuto del dossier di candidatura”. Quello grazie al quale abbiamo innanzi a noi quest’opportunità. “Sto parlando del programma culturale nella sua interezza, di cui “Basilicata fiorita” è un segmento, e che complessivamente fa da attrattore nei confronti di artisti, imprese e tanti altri soggetti interessati a lavorare con noi”. In questo modo si piega come architetti francesi, attivi in altri Paesi europei, non abbiano battuto ciglio quando è stato loro proposto di rigenerare un’area su Potenza e non tassativamente sulla città dei Sassi. “Basilicata fiorita” è un piccolo ecosistema nella natura più vasta di Matera-Basilicata2019 che vede coinvolti diversi attori e che fa della cultura del verde una rete animata e di collaborazione.
Tradotto vuol dire che rigenerare un angolo del capoluogo significa dimostrare la fattibilità di nuova vita per lo spazio in sé, della possibilità di intervenire anche con pochi fondi ben direzionati e della pulsante attenzione che i cittadini vistuosi hanno nei confronti degli spazi urbani, visto che gli stessi cittadini collaboreranno a realizzare la trasformazione, così vogliono le residenze artistiche. Quale sia stato il percorso di individuazione del gruppo artistico-tecnico e come si pensa oggi di intervenire a via Salerno, lo racconta l’architetto, Serena Notarangelo. Pragmaticità e volontà di condivisione operativa sono state le due grandi intenzioni dimostrate dagli architetti, François Vadepied e Mathieu Gontier – Wagon Landscaping, e che ci hanno convinti ad assegnare loro lo spazio su Potenza. L’idea francese è quella di restutuire attraverso la ritrovata permeabilità del suolo una nuova permeabilità sociale al sito. Useranno materiali volutamente semplici ed autoctoni, come il legno e la pozzolana e manterranno da un lato i due grandi cedri presenti e pianteranno un vasto numero di nuovi arbusti e piante dall’altro. L’innesto, poi, di aree adatte alla socializzazione trasversale farà il resto.
“La nostra sede sorge poco lontano dal sito in questione ed è bastato osservare e metterci all’ascolto dei residenti per convincerci della necessità d’intervenire”. Riferisce Tortorelli, nel motivare come il sindacato sia approdato al progetto della Fondazione. “Dall’idea di fare un parcheggio, che pure ci sarebbe tornato comodo, siamo passati subito al concetto di restituzione di un ambito alla collettività, convinti che il senso di appartenenza fra cittadini e città sia uno scambio paritario. Seguendo questa strada, siamo entrati nel progetto”.
Gli fa eco, l’ingegnere D’Onofrio dell’ufficio tecnico comunale, dal quale si è appreso che la prossima apertura del cantiere di “Basilicata fiorita” è solo uno dei lavori in scaletta. 26 milioni di euro a valere su fondi nazionali e di sviluppo e coesione europei che saranno divisi fra il Parco di Parco Aurora, il Ponte di Montereale, la Stazione centrale, il Parco fluviale, il collegamento fra via Cavour ed il Polo universitario. Solo per citare alcune delle gare ormai arrivate alla fase di contrattualizzazione.
Dichiara De Luca, chiudendo i lavori: “grazie alla Pro Loco Potenza per aver reso attraverso i fiori la nostra Piazza del Sedile ancora più bella. Grazie alla Uil pensionati per la sensibilità dimostrata e per quello che consideriamo come amministrazione comunale un progetto che farà da apripista”. “Basilicata fiorita” dimostra che anche attraverso interventi semplici è possibile restituire bellezza ai luoghi. Bellezza che non è per forza sinonimo di ricchezza. “Senso del bello che diventa cultura della conservazione quando passa attraverso i comportamenti delle persone. E’ prendendosi cura nel piccolo di ciò che ci circonda che si costringe all’impossibilità di nuocere quella minoranza che vuole solo deturpare e avvilire a tutti i costi la nostra città”.

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