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Economia regionale 2015: la Basilicata perde terreno rispetto al resto d’Italia

Il rapporto sull’economia regionale nel 2015, presentato ieri a Matera dall’Unioncamere, mette bene in evidenza una situazione socio-economica molto difficile della Basilicata e una condizione di arretramento rispetto al resto d’Italia difficilmente colmabile, confermando quanto ripetuto a più riprese da Confapi Matera. Contrariamente a quanto appare nelle comunicazioni mediatiche, il rapporto ben redatto dal dott. Franco Bitetti, disegna una regione in forte ritardo per tutti gli indicatori, rispetto alla media nazionale, nonostante le buone performances del turismo materano e i dati positivi sull’export, peraltro “drogati” dal settore auto.
Un aumento del Pil dello 0,2% e una variazione del settore industria dello 0,3%, rispetto a numeri maggiori a livello nazionale, un saldo di natimortalità negativo di 103 aziende contrariamente al dato nazionale, non costituiscono una notizia favorevole per la nostra economia. Riguardo all’aumento dell’occupazione, il dato è da leggersi come effimero e transeunte, perché legato alle agevolazioni fiscali per le assunzioni che, tuttavia, fra poco scadranno. Solo una reale ripresa degli investimenti e dell’economia, infatti, può garantire una crescita stabile dell’occupazione. Il timore è che alla scadenza degli sgravi fiscali molte aziende tornino a licenziare per l’impossibilità di mantenere i livelli occupazionali raggiunti.
Secondo Confapi Matera, tuttavia, le potenzialità di una ripresa dell’economia ci sono, se si tradurranno in fatti concreti le promesse del Patto per il Sud, di costruzione di opere pubbliche e infrastrutture e di sostegno agli investimenti imprenditoriali con i fondi europei.

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