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Red, reddito di dignità: con la firma dei Protocolli di Intesa parte la fase di attuazione

E’ partita questa mattina, con la firma dei primi tre protocolli e l’annuncio delle date della pubblicazione degli avvisi pubblici, la fase di attuazione concreta di ReD, il Reddito di dignità, la più importante misura di inclusione sociale promossa dalla Regione Puglia in una visione di sussidiarietà orizzontale con i Comuni e con altri enti pubblici del territorio, i soggetti del privato sociale, il mondo produttivo, le imprese profit e non profit, il volontariato. Una grande concertazione e condivisione di strategia e di ascolto con tutti i soggetti attivi, protagonisti del territorio, che di fatto rendono ReD, una misura sperimentale unica in Italia.
“Il RED è attivo – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nell’incontro con i giornalisti che si è svolto questa mattina in Presidenza – a fine giugno verranno pubblicati i bandi per le manifestazioni di interesse a tutti i soggetti che dovranno collaborare al suo funzionamento e entro la metà di luglio i cittadini che ritengono di poter richiedere questo sostegno, con l’aiuto dei CAF e dei Comuni, potranno presentare la domanda per l’accesso a questa misura. Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto, la misura di contrasto alla povertà è pronta, è la prima misura italiana di queste proporzioni, si tratta di un risultato straordinario che noi dobbiamo non solo ad una determinazione politica molto forte ma anche ad una macchina amministrativa, quella della Regione Puglia, che ha funzionato. Ci aspettiamo – ha concluso Emiliano – di apportare delle correzioni in futuro, anche perché siamo i primi a partire in Italia. L’importante è aver mantenuto l’impegno e rispettato i tempi: tutto questo per noi è un elemento di grandissimo orgoglio”
Insieme al Presidente Emiliano in conferenza stampa anche gli assessori regionali al Welfare Salvatore Negro e alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo che hanno voluto, prima di tutto, ringraziare gli uffici regionali per il prezioso lavoro di scrittura e di traduzione in atti concreti di una bella idea politica.
L’assessore Negro ha ribadito il concetto che “ReD non è una misura che dà un’elemosina, è una misura che vuole salvaguardare la dignità delle persone” mentre l’assessore Leo ha parlato di “un’operazione ciclopica, la cui piena attuazione su tutto il territorio regionale, necessita della collaborazione di tutti, associazioni, sindacati, comuni. Altrimenti questa misura non potrà essere efficace come noi vorremmo”.
Anche la consigliera del Presidente per l’attuazione del programma Titti De Simone ha voluto testimoniare il metodo di grande partecipazione realizzato per ReD, “consapevoli che il successo di una misura così impegnativa ma anche tanto attesa dai cittadini pugliesi, sta proprio nella capacità di rendere le comunità locali protagoniste, di mettere insieme le risorse di capitale sociale e umano di cui la Puglia  è ricchissima”.
Grande apprezzamento sia per la grande qualità della misura sia per il metodo di lavoro fin qui adoperato, è stato espresso da tutta la platea (Cgil, Cisl Uil, Coldiretti, Cia, Cna, Terzo settore) e dal presidente di Anci Puglia Luigi Perrone. “Emiliano – ha detto Perrone – ha la capacità di trascinare tutti. Oggi abbiamo siglato un’intesa con risultati eccezionali che serviranno alla popolazione. Dò atto al Presidente della sua disponibilità. Lui conosce le esigenze dei cittadini perché cammina al loro fianco. Questo è quello che faceva da sindaco di Bari e questo è quello che continua a fare da Presidente della Regione Puglia”.
“Siamo contenti di avere nella Regione Puglia e in RED nuovi alleati  che ci accompagneranno in questo percorso di inclusione sociale e di contrasto alla povertà – ha detto infine il sindaco della città di Bari Antonio Decaro – credo che Red, attraverso la presa in carico multidisciplinare, ci permetterà di prendere in carico e di dare risposte ad interi nuclei familiari. Il Comune di Bari proprio grazie alla Regione sta sperimentando misure simili già da diversi mesi. Il progetto Cantieri di cittadinanza infatti è stato costruito con le strutture regionale e ha svolto in questi mesi il ruolo di apripista. Ad oggi possiamo dire che la sperimentazione sta funzionando, su 120 tirocini conclusi la media è assolutamente positiva: 1 su 4 si sono trasformati in contratti di lavoro. L’area metropolitana di Bari inoltre ha messo a disposizione della Regione Puglia la struttura di Porta Futuro che in questi primi mesi di attivazione si sta dimostrando un hub strategico per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro che con RED potrà amplificare il suo ruolo”.

Note sui protocolli d’intesa
A seguito del lavoro istruttorio, condotto nell’ambito della Cabina di Regia e del Tavolo di Partenariato per l’attuazione del Reddito di Dignitò (ReD), sono stati definiti i testi dei protocolli di intesa tra Regione Puglia e i principali attori del partenariato istituzionale e socioeconomico che sono determinanti per l’attuazione della legge regionale 3/2016 sul Reddito di Dignità. I primi tre protocolli sono stati sottoscritti questa mattina con Anci Puglia, sindacati e Terzo settore. Seguiranno nei prossimi giorni altri importanti protocolli di intesa (tra questi, quello con la città di Bari) che stiamo definendo con le realtà direttamente interessate sia alla messa a fuoco di specifici target di possibili beneficiari del ReD, sia per ospitare opportunità di tirocinio per l’inclusione, integrati nelle attività delle rispettive organizzazioni.
Nelle prossime settimane troveranno definitiva ufficializzazione gli strumenti attuativi della legge regionale – il Regolamento attuativo, l’Avviso pubblico per le manifestazioni di interesse ad ospitare tirocini per l’inclusione (pubblicazione 30 giugno 2016), l’Avviso pubblico per le domande di accesso al ReD da parte dei cittadini (pubblicazione 11 luglio 2016), la piattaforma telematica per la presentazione delle domande e l’istruttoria, il sistema di cooperazione Regione – INPS – e preliminarmente la Presidenza della Giunta Regionale ha espresso la volontà di rappresentare concretamente e formalmente i proficui ambiti di collaborazione che nelle ultime settimane sono andati definendosi, appunto con la firma dei protocolli di intesa.
La formalizzazione dei rapporti di collaborazione tra Regione Puglia, ANCI Puglia e tutti i 45 Ambiti territoriali sociali, e tra i Comuni e le reti del Terzo Settore, delle Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni di Categoria, con le rispettive reti di CAF e Patronati, costituisce il primo importante step del percorso di attuazione del ReD, perché si possa trarre vantaggio da una forte cooperazione applicativa, da una consolidata sinergia e dalla integrazione delle risorse complessivamente disponibili.
Il Protocollo con ANCI ha rilievo per definire un coordinamento operativo fra la  Regione e i 45 Ambiti territoriali sociali, con riferimento sia al ruolo dei Comuni nella fase di istruttoria delle domande e di presa in carico dei beneficiari di ReD, sia per l’attuazione dei progetti del PON Inclusione (a valere sul fondo complessivamente assegnato ai Comuni pugliesi dal MLPS per circa 110 Meuro), con l’obiettivo prioritario di rafforzare nei prossimi mesi gli Uffici di Piano con risorse umane aggiuntive.
Un obiettivo fondamentale che la Regione Puglia intende portare a termine entro qualche mese, rispondendo all’esigenza di tutti i Comuni pugliesi. Si stima che potranno essere integrate nei prossimi mesi nelle strutture tecniche locali fino a 250 unità con competenze tecnico-sociali, amministrative e di animazione per l’inserimento socio lavorativo. Parallelamente, la Regione rafforza le partnership con le reti locali dei CAF e Patronati e per attivare servizi dedicati per la conciliazione, il sostegno delle responsabilità genitoriali, il tutoraggio individuale per i beneficiari in condizioni di fragilità psico-fisica.
I protocolli di intesa con il Forum del Terzo Settore, le organizzazioni sindacali confederali e le Associazioni regionali di categoria (con le rispettive reti di CAF e Patronati presenti in Puglia) sono rilevanti perché il percorso attuativo del Reddito di Dignità riconosce il ruolo delle organizzazioni non profit impegnate nei territori attraverso la rete del pronto intervento sociale, per l’accoglienza e il supporto materiale di tanti nuclei familiari e persone in condizioni di indigenza, nell’accompagnamento e nell’accoglienza delle persone in difficoltà, ma anche nei processi di cittadinanza attiva e nell’economia di prossimità.
In particolare, le attività di animazione territoriale, di orientamento dei beneficiari, di supporto alle certificazioni ISEE e di accoglimento delle domande si basano in modo imprescindibile sulle reti dei CAF e dei Patronati, per valorizzarne le competenze e per svolgere un lavoro  di prossimità a supporto dei Comuni.

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