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850 firme raccolte per la riapertura del Parco sportivo di Montecotugno

Anche il comitato per la riapertura del Parco sportivo Montecotugno a Senise si esprime in merito alla seduta consiliare richiesta dalle minoranze e disertata dalla maggioranza. Seduta che avrebbe dovuto avere, tra gli 11 punti all’ordine del giorno, proprio lo stato dei lavori della struttura polivalente di Montecotugno. Intanto, il comitato fa sapere di aver provveduto ad inviare la documentazione prodotta inerente lo stato di degrado e abbandono del Parco, con la sottoscrizione di circa 850 firme di cittadini appartenenti a vari comuni dell’hinterland, al Presidente della Regione Basilicata, al Presidente della Provincia di Potenza, all’Amministrazione comunale e ai consiglieri di minoranza del comune di Senise.

“Ad oggi – dicono dal comitato- fatta eccezione per i consiglieri di minoranza, pronti a discutere in sede di consiglio, l’unica risposta Istituzionale è il comunicato stampa del Vicepresidente del Consiglio Provinciale, Romano Cupparo. Il giorno 11 aprile 2013 abbiamo assistito, nella sala consiliare del comune di Senise, data l’assenza della maggioranza, ad una grave caduta di democrazia, che ha provocato sconcerto e delusione in tanti cittadini che, come noi, attendevano l’apertura della seduta, vissuta come ‘momento di indiscutibile valore sociale per una integrazione e partecipazione cittadina alla vita amministrativa del Comune’. Volendo concedere il ‘BENEFICIO DEL DUBBIO’, e nella speranza che i nostri dubbi vengano smentiti, saremo presenti di nuovo lunedì 15 alla convocazione in seconda seduta del consiglio comunale chiesto dalla minoranza, e vogliamo approfittare di questo momento per ottenere risposte certe e pubbliche in merito alla nostra richiesta: tavolo tecnico regionale, provinciale e comunale per discutere sui modi e tempi della ristrutturazione e riapertura del centro sportivo Montecotugno e sulla possibilità, non ancora sfruttata, di candidare la riqualificazione del parco nell’ambito del progetto senisese.Se poi l’amministrazione comunale ritiene non idonea la sede del consiglio comunale, ci dia indicazioni su altri luoghi e modi di apertura e di confronto. Nel frattempo continua la raccolta firme”.

 

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