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Agricoltura: la Commissione spinge per una politica di qualità più rigorosa

Per far fronte alla richiesta, da parte dei consumatori, di maggiori informazioni riguardo ai prodotti sul mercato, la Commissione Europea proporrà, all’inizio di Dicembre, l’introduzione dell’obbligo di dichiarare la provenienza dei prodotti. Mercoledì 8 Dicembre, la Commissione Europea è chiamata ad adottare una proposta preparata dal Commissario Europeo per l’Agricoltura, Dacian Ciolos, sulla riforma della politica di qualità europea per i prodotti agricoli. Verranno esaminati quattro testi:

  • Una bozza di regolamento che chiarisce e migliora le attuali misure di qualità;
  • Una proposta di emendamento al regolamento del 2007 sull’organizzazione del mercato unico, che affronta il tema degli standard di marketing;
  • Linee guida per la definizione di best practices volte a mettere in atto e rendere operativi gli schemi di certificazione;
  • Linee guida per l’etichettatura di prodotti alimentari contenenti ingredienti protetti dai marchi DOP o IGP;

Questa politica aiuterà a preservare la diversificazione dell’attività agricola nelle aree rurali, e aumenterà la competizione. Rendere la politica di qualità più esigente è una delle sfide chiave lanciate dalla comunicazione sul futuro della PAC dopo il 2013, che dovrebbe essere presentata dalla Commissione il 17 Novembre.

Marketing standard: etichettatura della provenienza del prodotto

La Commissione propone di introdurre una base legale per una “etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza del prodotto in tutti i settori”. Il settore lattiero e caseario sarà il primo ad essere esaminato. Nell’Unione Europea, l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza è già esistente per la carne suina, frutta e verdura, pollame, vini, miele, olio d’oliva (dal 2009), e per i prodotti organici europei (dall’inizio del 2010). Il marchio di origine si applica anche per i prodotti della pescicoltura. Al di fuori dell’UE, il marchio obbligatorio del paese di provenienza e/o luogo di produzione è stato introdotto in Australia (per tutti i prodotti agricoli e agroalimentari) e negli Stati Uniti (in alcuni settori agricoli).

Denominazioni di origine e indicazioni geografiche

La Commissione propone di mantenere due sistemi distinti e separati (il precedente Commissario, Marian Fischer Boel, aveva invece programmato una fusione) per prodotti agricoli e agroalimentari, da un lato, e per le indicazioni geografiche di vini, vini aromatizzati e liquori, dall’altro (la legislazione su questi prodotti è stata recentemente revocata).

Per quanto riguarda il primo schema, le misure in programma puntano a:

  • Riconoscere il ruolo e le responsabilità dei gruppi impegnati nelle registrazioni dei prodotti, in termini di monitoraggio, promozione e comunicazione;
  • Rafforzare e chiarire il livello di protezione dei prodotti registrati e dei simboli europei comuni;
  • Accelerare la procedura di registrazione;
  • Chiarire i ruoli degli Stati Membri e dei gruppi registranti;
  • Allineare maggiormente le definizioni di denominazioni di origine e di indicazioni geografiche nei mercati internazionali.

L’ampiezza del regolamento rimarrà invariata (prodotti agricoli per il consumo umano e alcuni altri prodotti), con l’aggiunta del cioccolato fondente.

Specialità tradizionali garantite

Nella comunicazione del Maggio 2009, la Commissione suggeriva di porre fine al sistema di registrazione per le “specialità tradizionali garantite” (STG). Dopo la nomina di Ciolos, la Commissione è tornata sui suoi passi, e intende ora mantenere questo sistema di registrazione. Per essere registrati, i prodotti dovranno soddisfare i criteri di “tradizionalità” (50 anni, invece di 25), e il sistema verrà ristretto a cibi preparati e altri prodotti lavorati che abbiano, come ingredienti principali, prodotti registrati come indicazioni geografiche.

Vendite dirette

La Commissione proporrà di lasciare agli Stati Membri la scelta di adottare uno schema di marketing per le vendite dirette dei piccoli produttori attivi sui mercati locali. Un simbolo comune e un sistema di identificazione verranno individuati dal regolamento.

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