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Al Musma, retrospettiva di Joaquim Roca-Rey

Una retrospettiva, a cura di Giuseppe Appella, dedicata a Joaquin Roca-Rey è la mostra che il Musma, il Museo della Scultura Contemporanea – Matera, inaugura in occasione della XXIII Settimana della Cultura. La vernice della mostra si terrà sabato 9 aprile 2011, alle 18. Interverrà il figlio dell’artista, l’attore Blas Roca-Rey, che ricorderà il padre con un omaggio di Guido Strazza e la lettura de “Il racconto dell’isola sconosciuta” di Josè Saramago, la piccola grande avventura di un uomo caparbio e sognante alla ricerca di se stesso. Dopo i saluti dell Presidente della Fondazione Zetema, Raffaello De Ruggieri, la retrospettiva di Roca-Rey sarà illustrata dal curatore Giuseppe Appella e dal critico d’arte e Soprintendente ai Beni artistici, storici, ed etnoantropologici della Basilicata, Marta Ragozzino. Le Sale della Caccia, gli spazi destinati dal Musma alle esposizioni temporanee, accoglieranno un nutrito gruppo di opere (23 sculture e 69 tra disegni, taccuini e opere grafiche, datati dal 1948 al 2002) dell’artista di Lima, “mettendo in luce – come afferma Appella – l’indagine formale che tra mito e ritualità ha saputo cogliere il meglio del linguaggio moderno. Dal natio Perù a Roma, le opere di Roca-Rey, trovano modo di liberarsi dell’involucro preincaico di magia e ritualità (assemblage di ferro forgiato con evidente realismo) senza abbandonare il mito ritrovato nelle forme più avanzate del linguaggio moderno, come a dire la scultura di Chadwick e di Moore, di Consagra e di David Smith, la pittura di Magritte, rivisitati nell’architettura di Roma, nel suo rigore e nella sua enfasi. È il momento in cui gli Incas, i Maya, gli Atzechi, il barocco latino americano si confrontano con Roma antica e Roma seicentesca riconoscendovi attinenze di sacralità sessuale subito esplicitata in allusioni misteriose e ironiche, nel totem elevato a simbolo dell’identità tra uomo e cosmo, elemento soggetto alle continue trasformazioni di una fantasia tra le più vive della scultura del secolo appena trascorso. Fantasia che permette a Roca-Rey, in una perenne estensione di contrasti, resi evidenti anche dalla scelta dei materiali utilizzati, una sorta di scambio tra leggerezza e solidità, pieno e vuoto, concavo e convesso, eros e gioco, inquietudine e malinconia, tipiche del surrealismo”. La retrospettiva di Roca-Rey è in dialogo con l’allestimento permamnente del Musma: nella Saletta della Grafica, per chiarire i rapporti di Joaquin Roca-Rey col Surrealismo, opere di Arp, Brauner, Calder, Dalì, De Chirico, Dominguez, Ernst, Hare, Lam, Magritte, Man Ray, Masson, Matta, Mirò, Picabia, Picasso, Tanguy, Dorothea Tanning. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 14 maggio 2011.

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