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Allarme delle imprese per rincaro prezzi di energia e materie prime, le dichiarazioni di Claudio Nuzzaci(Nuzzaci Strade)

I prezzi di energia e materie prime (acciaio +100%. metano +400%. Carburanti +100%, conglomerati bituminosi +35%) sono ormai alle stelle e, se non si interviene subito, tante imprese rischiano di chiudere”. Un allarme preoccupante che dal Salento, dalla Puglia, risuonerà forte a Roma. Nella capitale, infatti, per la precisione a Parco dei Principi, lunedì 4 aprile, alle h. 10.30 si sono dati appuntamento imprenditori e lavoratori del settore dell’edilizia e delle Costruzioni. “Dopo un primo incontro, che abbiamo avuto io e Andrea Chirulli, a Bari e poi a Roma c’era stato l’impegno di Ance nazionale a coordinare il tutto, poi non se ne è fatto nulla  dichiara  Claudio Nuzzaci, amministratore unico e direttore tecnico dell’impresa Nuzzaci strade. ” Noi, però, abbiamo fatto tutto da soli con i gruppi su Whatsapp e Telegram. Abbiamo deciso di autofinanziare questa grande manifestazione. Siamo quasi 500 aziende, parteciperanno migliaia di persone. La denuncia è sugli aumenti galoppanti, che negli ultimi mesi stanno strangolando le imprese. Un fenomeno che con la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia si è ovviamente acuito. Fare un’opera, una strada oggi costa il doppio spiega Nuzzaci perché tutti i costi delle materie prime, del gasolio, ecc. sono raddoppiati. E chi ha partecipato ad appalti fatti nei mesi scorsi o addirittura l’anno scorso non sa come fare per adeguare quei prezzi. Il Governo dovrebbe intervenire in qualche modo sugli appalti in corso. Come peraltro si fa in molti Paesi europei. Noi abbiamo avuto anche un incontro al quale, però, il ministro delle Infrastrutture Giovannini era assente. Ora intervenga il presidente Draghi”. Dal Salento e dalla Puglia, quindi, sono pronti a partire in tanti per partecipare domani alla manifestazione a Parco dei Principi di Roma. Abbiamo gli impianti e i cantieri bloccati e gli operai fermi, senza trascurare tutto l’indotto in crisi  prosegue Nuzzaci. Ora ci devono ascoltare e dire cosa intendono fare perché, a queste condizioni, non possiamo più lavorare e si mette a rischio il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza”. A dar manforte alle imprese c’è Confapi. “Questi aumenti generalizzati dell’energia e delle materie prime ci sembrano ingiustificati  dice Giuseppe Petracca, direttore di Api Lecce,lo scarto sul prezzo dell’energia tra quarto trimestre 2021 e primo trimestre 2022 è di appena 10 euro a megawattora. E col raddoppio dell’energia, che probabilmente ci porteremo per tutto il 2022, la situazione si fa realmente critica. Noi auspichiamo un intervento della Regione Puglia, che è in notevole ritardo sui prezziari. Occorre un sistema nuovo di adeguamento che non sia ancorato ad un dato statico, ma un meccanismo dinamico in base alle situazioni contingenti”.

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