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Allarme fallimenti: il 2015 riserva sorprese….negative

Nei primi 6 mesi del 2015 sono fallite 31 imprese in Basilicata e dal 2009 ad oggi i fallimenti sono stati 372. Nella sola provincia di Matera in tutto il 2014 i fallimenti erano stati 34 a fronte di 18 del 2013. Sembrerebbe quindi che siamo in presenza di un risultato positivo nel 2015, anche in considerazione della media nazionale, di gran lunga superiore.
Secondo Confapi Matera, tuttavia, non è tutto oro quello che luccica, atteso che il settore più colpito rimane sempre l’edilizia, settore trainante dell’economia lucana e da qualche anno ormai alle prese con una crisi senza precedenti che lo ha praticamente ridotto ai minimi termini. Troppo poche sono ancora le imprese che mostrano fiducia nella ripresa, ancor meno quelle che assumono manodopera, se non per il tempo strettamente necessario ad espletare le commesse acquisite.
Ancora una volta sono le piccole e medie imprese quelle che, insieme ai dipendenti, pagano il prezzo più alto della crisi. Il peso dell’indebitamento bancario, l’aumento delle difficoltà di incasso sulle forniture e i lavori, il crollo degli investimenti, l’usura in agguato, sono fenomeni sempre più evidenti.
La fragilità del nostro territorio penalizza più del dovuto le aziende, lasciando intuire agli attenti osservatori una situazione davvero tragica fatta di grandi sofferenze. Infatti sono centinaia le piccole imprese che, anche se non falliscono, sono in grossa difficoltà. Lo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, il dato sulle sofferenza bancarie, in un anno cresciute del 15%, con un taglio in 4 anni dei finanziamenti a imprese e famiglie di 17 miliardi (-1,26%).
Le politiche difensive che finora hanno consentito di mantenere la coesione sociale non sono assolutamente più sufficienti. Per Confapi Matera non è più procrastinabile la definizione di un piano di misure urgenti che rilancino il tessuto delle piccole e medie imprese locali.

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