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Amministrazioni comunali in “mutande”

“L’approvazione definitiva della manovra economica estiva è la conferma di quanto già detto nelle scorse settimane. Noi amministratori locali siamo rimasti letteralmente in mutande, e non è una metafora”. La singolare protesta è del primo cittadino di Policoro, Nicola Lopatriello, vice presidente regionale dell’Anci. Il quale aggiunge: “Vorrei tanto che i nostri parlamentari vengano in trincea nei Comuni ad ascoltare il disagio di chi subisce provvedimenti iniqui: tagli orizzontali senza un criterio ispiratore ai trasferimenti che si ripercuotono sui servizi essenziali dei cittadini. Ebbene in un contesto del genere mi chiedo come si può amministrare la cosa pubblica? Il Governo anziché darci una mano, in una congiuntura economica negativa internazionale, cosa fa: ci tartassa. Con l’aggravante che a farlo è una maggioranza di centro-destra, che per ideologia dovrebbe invece abbassarle se non abolirle le tasse. E questo non lo dico io ma la stessa Confindustria, sindacato non certo vicino alla minoranza di centro-sinistra per gli interessi che sostiene. L’aumento dell’Iva dell’uno per cento non è altro che un esempio di aumento di imposta sui consumi, di per sé già calati negli ultimi tempi proprio per colpa della crisi. E con meno consumi la produzione industriale di beni e i servizi subirà una contrazione con ripercussioni sul mondo del lavoro. Questa è una manovra controversa, approvata in una cornice di confusione e di tensione offrendo un’occasione ghiotta non solo agli speculatori ma anche alle agenzie di rating che potrebbero declassare finanziariamente l’Italia già nei prossimi giorni, perché la manovra è solo tasse, non contiene misure per la crescita e non risolve i problemi del Paese. Non so a quante persone possa interessare la Robin tax; le manette agli evasori oltre i 3 milioni di euro o del contributo di solidarietà sopra i 300 mila euro, i cui contribuenti sono pochissimi; gli aggregati reddituali anonimi sui siti dei Comuni. Le priorità delle nostre comunità sono altre: dare più servizi ai nostri cittadini, e lo dovremo fare, per colpa di questa manovra, aumentando i prelievi; tagli alla spesa improduttiva con la soppressione di Enti inutili. Ci aspettavamo un maggior protagonismo dei Comuni in questa manovra in ossequio al titolo V della Costituzione senza rinviare sine die a leggi deleghe un federalismo fiscale solo sbandierato a parole. Ecco la protesta per tutti coloro che la pensano come noi”.

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