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Archivio Sonoro di Basilicata

Archivio sonoro di Basilicata, una realtà che inizia a prendere forma. Per la prima volta dopo tante volontà alcune certezze. Come le altre esperienze italiane, che hanno già realizzato un archivio dedicato al recupero della cultura tradizionale di un dato territorio, un dato accomuna tutti: non esiste una quantità prestabilita di contributi, è tutto in continua crescita. L’esempio massimo è quello legato all’archvio della canzone napoletana. Si è partiti con qualche migliaio di brani rigorosamente “made in napoli”, per poi giungere in poco tempo a quota 40 mila, oggi si è certi di poter giungere il numero importante di 100mila contributi, testi e brani napoletani. L’Archivio inaugurato a Matera, sembra destinato a seguire proprio la stessa sorte. Durante l’incontro per l’inaugurazione l’assessore Mastrosimone ha sottolineato il ruolo di scrigno e custode che l’archivio avrà per le generazioni future. Ma partendo da quali basi? Alcuni dati arrivano dal Conservatorio di Matera. Enorme la quantità di materiale relativo Egidio Romualdo Duni e gelosamente custodita, che confluirà all’interno dell’archivio sonoro della Basilicata. Ma provate a fare mente locale di quante canzoni esistono, che si imparano a memoria per tradizione da nonni e zii di cui non esiste traccia. Ed ancora, balli e suonate popolare, una per ogni occasione, ogni zona le sue! L’Archivio sonoro serve proprio a “catalogare” questo bene immateriale che la tradizione nel tempo ha preservato, una cultura che se non tutelata è destinata all’estinzione.

La costituzione dell’Archivio sonoro della Basilicata è un altro bene immateriale, dopo il riconoscimento Unesco per la dieta mediterranea, che può portare valore aggiunto alla crescita dell’offerta turistica e del sistema produttivo territoriale. E’ il commento del presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli sul progetto che coinvolge  esperti di Altrosud, l’organismo che ha dato vita ad altre iniziative simili nel Mezzogiorno,  i Dipartimenti Cultura della Regione Basilicata, la Direzione generale per gli Archivi del Ministero per i Beni culturali, l’Università di Basilicata e altri soggetti pubblici e privati.  “E’ una iniziativa – ha detto Tortorelli – che interviene positivamente nella riscoperta e valorizzazione dei beni immateriali della nostra regione, preservandone memoria e tradizioni. Senz’altro va sostenuta. Si aggiunge a quanto la Camera di commercio sta facendo per la costituzione del  “Centro Internazionale per gli Studi e la cultura della Dieta mediterranea “, che coinvolgono  la Camera di commercio, il Comune, la Provincia di  Matera, la Regione Basilicata e altri soggetti.  Matera con questa iniziativa intende diventare punto di riferimento mondiale di una delle eccellenze delle risorse più interessanti e appetibili del bacino mediterraneo’’.

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