Arrestato avvocato del Foro di Lecce con l’accusa di truffa e patrocinio infedele
Un gruzzolo di circa 500mila euro, accumulato tra il 2010 e il 2013, attraverso una serie di truffe eseguite ai danni dei suoi clienti. Così Alfredo Cardigliano, un avvocato 46enne del Foro di Lecce, originario di Ruffano (LE), è finito in manette attorno alle 14 di oggi, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, che ha accolto la richiesta avanzata dal pm Paola Guglielmi. Titolare di uno studio con sede nel capoluogo salentino, Cardigliano è noto per aver prestato il suo ruolo di legale in casi di cronaca tra i quali il decesso del piccolo Luca Monsellato, il bimbo di 4 anni di Tricase morto nell’ottobre del 2011 dopo aver ingerito un sorso di tisana. Oppure la difesa di Fernando Marsella, ritenuto inizialmente l’autore di un omicidio commesso in Brasile, poi assolto perché l’accusa nei suoi confronti risultò infondata. L’avvocato è accusato di aver commesso 13 presunti raggiri, tra quali sarebbero incappate anche due vittime anziane. Ora dovrà rispondere di truffa e patrocinio infedele.
Il legale avrebbe millantato i suoi intenti per motivi professionali, prospettando alle sue vittime pignoramenti immobiliari o, nel peggiore dei casi, persino di aziende. Avrebbe così inasprito le vicende giudiziarie, per spingere i clienti a versare somme di denaro che sarebbero state poi versate ai creditori, evitando misure drastiche come, appunto, l’espropriazione della casa. Inoltre, avrebbe ingigantito le complicazioni giudiziarie, per presentare salate parcelle a coloro che ne chiedevano la consulenza. Cardigliano, avendo già alle spalle alcuni provvedimenti disciplinari e sanzioni, si è costituto nel primo pomeriggio, presentandosi dai Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, accompagnato dai due difensori Luigi Corvaglia e Pantaleo Cannoletta, appena rientrato da Como, dove si trovava quando ha appreso della misura emessa nei suoi confronti.
