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Asili nido e voucher: occorre verificarne il meccanismo

Esprime soddisfazione Giuseppe Bruno, presidente del Consorzio La Città Essenziale che raggruppa a Matera 6 asili nido privati,  in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’Assessore alle Politiche Sociali del Comune, Antonio Giordano sulla questione dei voucher per gli asili nido. “E’ necessaria –afferma Bruno- una verifica della sperimentazione del sistema voucher per gli asili nido privati accreditati. Il meccanismo, peraltro unico in Basilicata, e nel rispetto degli orientamenti della legge regionale 4/2007, permette l’accesso ai bambini che non hanno trovato collocazione negli asili nido comunali attraverso un sostegno economico alla retta. Sostegno economico alla retta parametrato rispetto ad un utilizzo completo del servizio per 8 ore, compresi i pasti. Accade pero, che in alcuni casi, la necessità della famiglia si esprime per un numero di ore inferiori trovando vantaggio, paradossalmente, nella tariffa privata senza il voucher”. Infatti la peculiarità del sistema voucher consente un aumento degli inserimenti di altri bambini attraverso un sostegno economico e permette nello stesso tempo di andare incontro alle famiglie nella conciliazione lavoro/famiglia. “Bene fa quindi l’assessore – continua il presidente de La Città Essenziale – a valutare l’istanza delle famiglie e a sottolineare l’importanza dell’asilo nido quale luogo di crescita pedagogica e non parcheggio che richiede comunque una frequenza minima necessaria. Un’istanza che è bene sottolineare non viene solo dalle 187 famiglie che sono il lista di attesa per i voucher, ma anche dal Consorzio e dagli asili nido accreditati nell’ottica di un miglioramento del servizio al fine di renderlo più rispondente alle esigenze della famiglia. Il caso Matera è paraltro sotto osservazione da regioni del nord Italia rispetto al sistema voucher e risparmio della spesa pubblica , ed è importante oggi essere luogo di sperimentazione di modelli che vanno nella direzione dell’erogazione del servizio alle famiglie ma allo stesso tempo di risparmio della spesa pubblica semplicemente incrociando le reali esigenze e ottimizzando le poche risorse pubbliche oggi a disposizione per garantire comunque l’universalità di accesso ai servizi sociali nel rispetto anche delle situazioni di bisogno”.

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