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Assetto del territorio: un piano da 27 milioni contro frane ed erosioni

Contro le situazioni a più elevato rischio idrogeologico e idraulico in Basilicata, in campo un piano straordinario da 27 milioni di euro. E’ quanto prevede un accordo di programma raggiunto tra il Ministero dell’Ambiente,e la Regione Basilicata sottoscritto oggi a Roma dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, e l’assessore lucano all’assetto del territorio Rosa Gentile.

L’intesa mette in campo un co-finanziamento dal Ministero dell’Ambiente (circa 20 milioni di euro) e dalla Regione (circa 7 Milioni, reperiti dai fondi Por Fesr 2007-2013, e precisamente dall’asse destinato al protezione e consolidamento dei centri abitati, dei versanti, salvaguardia ambientale, ripristino delle condizioni di stabilità dei terreni e lotta all’erosione degli argini e delle coste).

“L’accordo firmato – spiega l’assessore Gentile – rappresenta un momento di approdo di un intenso lavoro fatto da Ministero dell’Ambiente e Regione Basilicata per intervenire organicamente sulle numerosissime problematiche del rischio idrogeologico in Basilicata, che rappresenta uno dei problemi più forti del territorio lucano. Per individuare gli interventi più urgenti e ottenere le necessarie risorse dal governo è stata fatta una negoziazione col Ministero che, anche grazie alla sensibilità del ministro Stefania Prestigiacomo, si è conclusa con un aumento dei fondi inizialmente destinati alla Basilicata”.

Nel corso degli ultimi giorni del confronto tra Ministero e Regione, infatti i soldi destinati da Roma alla Basilicata sono passati dagli iniziali 18 milioni di euro a poco più di 20 milioni. In precedenza era stato fatto un lavoro partito nello scorso mese di marzo e che ha comportato una ricognizione di oltre 300 situazioni critiche.

Nel testo approvato sono previsti complessivamente 85 interventi, tra lotta alle frane, alluvioni ed erosione della costa, nei territori dei seguenti Comuni: Accettura, Acerenza , Albano di Lucania, Aliano, Avigliano, Baragiano, Bella, Bernalda, Pisticci, Brienza, Calciano, Calvello, Calvera, Campomaggiore, Carbone, Castelmezzano, Chiaromonte, Cirigliano, Gallichio, Garaguso, Genzano di Lucania, Gorgoglione, Grassano, Grottole, Irsina, Latronico, Lauria, Lavello, Maschito, Matera, Melfi, Miglionico, Missanello, Moliterno, Montalbano Jonico, Montemurro, Muro Lucano, Nemoli, Nova Siri, Oliveto Lucano, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Picerno, Pignola, Pomarico, Potenza, Rapolla, Rionero in Vulture, Ripacandida, Rivello, Rotondella, San Costantino Albanese, San Fele, San Martino d’Agri, San Mauro Forte, Sant’Angelo Le Fratte, Sant’Arcangelo, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Stigliano, Terranova di Pollino, Tito, Tolve, Trecchina, Tricarico, Tricarico, Trivigno, Tursi, Valsinni, Venosa, Viggianello. Tra gli interventi di maggior rilievo uno di contrasto all’erosione sulla Costa jonica per 3 milioni di euro e i lavori di  ripristino dell’officiosità del fiume Basento per 500 mila euro.

Il problema dell’assetto idrogeologico è uno dei più forti in Basilicata. Parlare di problema secolare non è esagerato. Nel settembre 1902 l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, rispondendo all’on. Pietro Lacava sulle condizioni del territorio della Basilicata, ricordando il viaggio fatto in Basilicata , ricordò che “al primo ingresso in questa provincia udii della grossa frana di Lauria sempre esposta a formidabile ruina; e oggi udii pure della frana di Accettura, sicché anche di questo, dei mali che vi affliggono, dovrà prendersi necessaria e affannosa cura”. Quella “cura”, purtroppo, a tutt’oggi ancora necessita.

Sono 123 i comuni della Basilicata (ossia il 94% del totale) a rischio idrogeologico individuati dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione delle Province Italiane nel 2003. In particolare, la Provincia di Matera vede tutti i suoi comuni classificati “a rischio”. Su base regionale  56 sono i comuni classificati a rischio frana, 2 a rischio alluvione e 65 a rischio sia di frane che di alluvioni.

“I fondi ottenuti dal Ministero dell’ambiente per combattere il dissesto idrogeologico – ha spiegato il presidente Vito De Filippo – rappresentano un passo in avanti per la Basilicata. Non possiamo non apprezzare quanto fatto dal ministro Prestigiacomo nell’ambito di intese bilaterali che sta siglando con tutte le Regioni  italiane, anche se dobbiamo sottolineare la nostra contrarietà a ripartizioni che sembrano tener conto più del peso demografico delle Regioni che non del loro territorio. La Basilicata con un territorio ampio e il 94% dei comuni con aree a rischio, ottiene molto meno di altre realtà demograficamente più rilevanti ma con situazioni territoriali diverse. Lo interpretiamo comunque come un buon inizio, a cui però, necessita un seguito”.

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