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Attivisti Fim Cisl incontrano i lavoratori alle portinerie di Arcelor Mittal

Questa mattina i delegati e gli attivisti della Fim Cisl, insieme ai candidati al rinnovo della Rsu e Rls nello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, hanno incontrato le lavoratrici ed i lavoratori alle portinerie, spiegando loro – attraverso un volantino illustrativo – l’impegno degli uomini fimmini per il territorio in materia di occupazione, ambiente e salute. «In questo momento – spiega il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio Prisciano – tutti promettono tutto, in particolar modo in questa fase elettorale, alla ricerca di voti, magari ricordandosi o peggio ancora, presentandosi ai lavoratori,dopo anni di pura assenza. Noi della Fim non siamo così e non lo saremo mai. Ci presentiamo ai lavoratori, ognuno di noi mettendoci la faccia: le stessa che in questi anni,ha sempre raccontato la verità, anche quando era difficile dirlo ai lavoratori che rappresentiamo, accusandoci di terrorismo mediatico». Dal 26 luglio 2012 (sequestro degli impianti Ilva e arresti) al 6 settembre 2018 (accordo Mise passaggio da Ilva in AS ad Arcelor Mittal) sono state tante le difficoltà incontrate. Anni difficilissimi, sotto qualsiasi punto di vista. Anni di lotta, di sofferenza, di lunghi ammortizzatori sociali, di lavoro in condizioni precarie e una gestione ibrida dello stabilimento in cui l’Amministrazione Straordinaria, a seguito del sequestro, non ha più risposto alle reali necessità del sito. «Sei anni ad alta tensione – ricorda Prisciano – nel corso dei quali, come Fim, non abbiamo mai smesso di far sentire la nostra voce, denunciando ovunque, agli enti preposti, alla stessa azienda, attraverso la stampa e le tv e gli organi competenti che le necessità dei lavoratori e della città di Taranto erano trascurate da chi invece doveva tutelarle». Anni di divisioni e lacerazioni. «Abbiamo sempre detto che non sono solo le assemblee il momento in cui ci si confronta con i lavoratori e abbiamo fatto si – aggiunge Prisciano – che la sede della Fim a piazza Bettolo fosse la casa di tutti, in particolar modo dei lavoratori di quelle aree di cui nessuno parlava più, perché parlare di rilancio di aree ferme da 10 anni era una sfida troppo ambiziosa per qualcuno, ma non per noi che ci abbiamo sempre creduto e ci siamo battuti perché succedesse». L’accordo, la difesa della verità. «In tanti hanno continuato ad alimentare la paura attraverso le falsità, sfruttando la disperazione e le difficoltà dei lavoratori. Noi alla disperazione abbiamo sempre cercato di dare forma e trasformarla in energia positiva da riversare nelle rivendicazioni e il risultato ottenuto rende giustizia a chi, per 6 anni di fila, non ha mai cambiato posizione sul destino di Ilva e della Città di Taranto». L’ambiente e la sicurezza, punti cardine dell’accordo e della nostra attività sindacale della Fim. «Continueremo a fare il nostro mestiere di essere pienamente sindacato, affinché – conclude – gli impegni sottoscritti in materia di ambiente, occupazione e salute siano portati a termine». Il volantinaggio e confronto diretto con i lavoratori continuerà nel pomeriggio e terminerà alle 17,00, dopo l’uscita dei normalisti.

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