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Aziende a rischio chiusura in Puglia, nel settore sanità

Il Presidente AFORP auspica, che: “il Presidente della Regione Puglia, Vendola, mantenga gli impegni assunti pubblicamente, sulla Certificazione del Credito anche per le imprese del settore sanità entro il 31 dicembre 2010”. Le imprese della sanità pugliesi lanciano un grido d’allarme. La situazione economica finanziaria della Regione Puglia rischia di strozzare inesorabilmente le piccole e medie imprese dell’Associazione Fornitori Ospedalieri Pugliesi. Sul lastrico potrebbero finire oltre 1300 dipendenti delle aziende facenti parte dell’Associazione Fornitori Ospedalieri della Regione Puglia.
Ma non vi è solo la questione di carattere finanziaria ad incidere sul futuro delle imprese del sistema sanità. A finire nella lente di ingrandimento degli Imprenditori della Sanità, vi sono soprattutto le gare eterogenee e pluriennali che alcune Aziende Ospedaliere Locali hanno indetto, nei giorni scorsi, e che favorirebbero solo i grandi gruppi imprenditoriali che operano prevalentemente senza alcuna competenza nelle forniture di tecnologia biomedicale; gare pubblicate per milioni di euro e pluriennali, alcune con consegna tra 5 anni, che stanno provocando anche la paralisi di alcune strutture ospedaliere perché spesso si ricorre al TAR o al Consiglio di Stato.
Questa tipologia di gare cosiddette eterogenee favoriscono solo le grandi imprese che si occupano soprattutto di opere murarie e impiantistica, così come è accaduto nella fornitura del nuovo Oncologico di Bari.
Gare che escludono aprioristicamente le piccole e medie imprese, le quali rischiano di accusare un durissimo colpo sul piano finanziario e sul piano della tenuta occupazionale dei propri collaboratori. Il Presidente Giuseppe Marchitelli e tutti gli associati non solo sono preoccupati ma avvertono un profondo disagio e disorientamento in un sistema sanitario che rischia di arrivare al capolinea. Perdurando questa situazione, non solo potrebbe essere tagliata la piccola e media impresa pugliese nell’ambito della sanità, ma il tutto favorirebbe gruppi imprenditoriali che non si sono mai occupati di forniture ospedaliere o di grandi gruppi del Nord Italia e Nord Europa che prenderebbero risorse dal Mezzogiorno per poi portarle in altri luoghi per curare altri investimenti. “Ahimé.
Mi sovviene di osservare – ha dichiarato il Presidente Marchitelli – che il Ministro Umberto Bossi, avrebbe difeso fino allo stremo le sue aziende lombarde o venete, mentre nel Sud anche per volontà politico-gestionali, la piccole e medie imprese della sanità rischiano di scomparire, di essere risucchiate dal terremoto o smottamento finanziario-gestionale della Regione Puglia”.
“Chiediamo ufficialmente e urgentemente al Presidente della Commissione Sanità, al Direttore Generale dell’Ares – ha puntualizzato Marchitelli – incontri istituzionali perché la situazione sta diventando non solo sempre più critica ma registriamo ormai la disperazione di molti imprenditori”.
“Le gare di appalto eterogenee – ha evidenziato ancora il Presidente AFORP – indette per milioni di euro, penalizzano le nostre imprese associate, perché avendo fatturati contenuti non solo non possono partecipare per ragioni finanziarie, ma questa tipologia di gare impongono opere murarie e impianti elettrici e idraulici oltre alle forniture di beni e servizi”.
In riferimento al protocollo d’intesa sottoscritto tra, Regione e istituti di credito e factoring per la certificazione dei crediti regionali relativi a forniture, servizi e appalti, Giuseppe Marchitelli, Presidente AFORP, Associazione degli Imprenditori della Sanità, conferma che l’accordo, non riguarda le criticità del settore sanitario regionale. Il Presidente AFORP ha auspicato, che “il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, mantenga gli impegni assunti pubblicamente, ed entro il 31 dicembre 2010, anche le piccole e medie imprese della sanità pugliese, possano essere coinvolte nell’accordo sottoscritto nella sala consiliare regionale”.
“Se dovesse perdurare questa pesantissima situazione – ha concluso il Presidente AFORP Marchitelli – rischieremmo di consegnare non solo le nostre licenze ma metteremmo in mobilità e cassa integrazione, contro la nostra volontà, i nostri validi collaboratori”.

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