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Basilicata: Federalismo differenziato, l’intervento di Pittella

“Un dibattito così serio e complesso, per via della materia, non si approccia con facilità e per questo merita sul piano della metodologia una fase di studio e di approfondimento”. Lo ha detto il governatore lucano, Marcello Pittella, concludendo il dibattito sul “federalismo differenziato” che si è svolto oggi in consiglio regionale in seguito ad una risoluzione proposta dal consigliere Lacorazza. Il presidente della Regione ha chiesto al Consiglio “un supplemento di istruttoria sulla risoluzione”, ritenendo necessario “rivolgersi ad almeno due fra costituzionalisti di chiara fama ed esperti di economia e finanza, per entrare nel merito di una scelta e per valutarne ed approfondirne i pro e i contro, sulla base delle peculiarità della nostra regione”. Il governatore si è detto “favorevole ad approfondire un ragionamento, ma bisogna farlo fino in fondo, condividendo con parti sociali, datoriali e cittadini l’argomento”. “Abbiamo bisogno – ha messo in chiaro Pittella – di dotarci di strumenti e conoscenze, così come hanno fatto  anche le Regioni che ci hanno preceduto, l’Emilia Romagna, il Veneto e la Lombardia, che hanno una forza di impatto e di negoziato diversa e maggiore, al di là delle ricchezze del nostro sottosuolo”. Per il presidente quella del federalismo differenziato può “essere una sfida prossima per la Basilicata, ma bisogna affrontarla facendo tutte le dovute valutazioni, anche in virtù di una serie di cambiamenti e di mutazioni nello scenario politico non solo nazionale, ma anche mondiale. In Basilicata abbiamo un’idea culturale diversa dello Stato e del Paese nella sua unità, dei valori che ci tengono insieme in un’ottica europea. Ma abbiamo bisogno- ha detto ancora il governatore – di un economista e di un costituzionalista che ci accompagnino in questa nuova lettura. “Un regionalismo differenziato senza un federalismo fiscale perequativo – ha spiegato Pittella – diventa complicato da mettere in campo. Faccio un esempio: una maggiore competenza nel campo scolastico potrebbe consentire a 300 insegnati lucani che ora lavorano fuori regione di essere assunti in Basilicata. Ma per ottenere questo risultato c’è bisogno non solo di una norma, ma anche e soprattutto della sostenibilità economica, che diventerebbe difficile senza un federalismo perequativo. Stesso discorso vale per il petrolio o in materia di sanità. Quello lanciato dal consigliere Lacorazza, attraverso la sua risoluzione, è uno stimolo giusto, ma la discussione che ne consegue non può non tenere conto dei mutamenti che hanno subito e che potranno ancora subire lo scenario nazionale e quello internazionale. Basti pensare ai risultati che la Lega ha ottenuto in Italia, ed anche al Sud, nelle ultime elezioni e che potrebbero avere ripercussioni sugli equilibri europei, in un continente nel quale si sta registrando il crollo delle socialdemocrazie. In tutto questo non si può nemmeno ignorare il tentativo spinto dal presidente Trump di neo-nazionalismo. Ecco perché – ha concluso il governatore – ritengo utile continuare la discussione in una seconda sessione, e dar via ad un percorso di accompagnamento che ci porterà a dialogare con il governo, in questa o nella prossima legislatura, con una conoscenza più completa di una questione sicuramente complessa e delicata”.

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