Basilicata, l’assessore Leone conferma la disponibilità dell’esecutivo a reperire fondi per incentivare il lavoro dei medici esposti al rischio Covid-19
La disponibilità assicurata dall’assessore Leone a reperire ulteriori fondi, oltre la quota ministeriale di 3 milioni di euro, per incentivare il lavoro dei dipendenti esposti al rischio e allo stress da Covid19 e l’impegno ad affrontare il tema della sicurezza dei lavoratori è un dato molto positivo”. Il commento soddisfatto sugli esiti del tavolo sindacale virtuale che si è tenuto stamattina tra Regione, aziende sanitarie e sindacati è del segretario regionale della Fials Luciana Bellitti e del delegato della Segreteria Regionale Confsal Giuseppe Costanzo. “Anche se – aggiungono – resta negativo il clima delle relazioni sindacali nelle aziende. In particolare al San Carlo, dove il dg è del tutto refrattario al confronto e al dialogo”.
“La proposta che abbiamo presentato stamattina – aggiungono Bellitti e Costanzo – per il riconoscimento economico agli operatori sanitari, previsto dai fondi Ministeriali, è di proporzionarla all’entità del rischio. A tale scopo sono state identificate e ben categorizzate tre fasce e tre importi: 1000 euro per il rischio elevato, 600 per il rischio medio, 450 per il rischio basso”.
L’assessore Leone si è riservato di decidere dopo un lavoro di ricognizione con i dg delle Aziende, teso a recuperare e implementare altre risorse oltre a quelle assicurate dai fondi ministeriali per l’emergenza Covid-19
Visto il particolare contesto delineato dall’emergenza sanitaria, la Fials ha chiesto il “riconoscimento a tutto il personale in servizio nelle unità operative di degenza di pazienti Covid-19, per ogni giornata di effettiva presenza, delle indennità previste dall’art. 86 commi 6 e 9 del CCNL”. Inoltre, in un’ottica di “pari trattamento di tutto il personale di comparto impegnato nella gestione dell’emergenza”, per la Fials è corretto e opportuno “estendere la chiara ratio di tutela e di valorizzazione del lavoratore sottesa ex art. 86 anche al personale il cui profilo o ruolo non è immediatamente riconducibile a quelli previsti dalle disposizioni contrattuali”.
Dopo due rinnovi contrattuali e alla luce degli scenari attuali, la legge Sirchia che regolava le prestazioni aggiuntive è abbondantemente superata. Occorre perciò trovare soluzioni per consentire di accedere a tali risorse anche a tutto quel personale che a causa delle prescrizioni e nonostante si sia impegnato nell’emergenza, non potrà accedervi o ad altre figure Sanitarie. Quindi la Fials ha chiesto all’assessore Leone un intervento normativo adeguato alla complessità dei tempi e degli impegni profusi da quote di personale esclusi dai benefici della vecchia legge.