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Basilicata: per l’assessore Viti sarà l’anno del Piano del Lavoro

“Chi ha seguito l’articolato rendiconto rassegnato da De Filippo alla stampa non potrebbe certo giudicarlo enfatico od ottimistico. A meno che non si voglia (per ragioni che si sarebbe indotti a sospettare ma che non si possono condividere) negare i sofferti risultati conseguiti dall’azione regionale battendo lo stretto sentiero della spending review e delle inaudite chiusure inflitte dalla crisi italiana”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti.

“Il profilo che il governo regionale ha assunto, doppiando le vicende che ne hanno segnato la fisionomia, è apparso perciò perfettamente allineato alle esigenti domande che vengono da una società che vive le difficoltà di un passaggio che nessuno ha interesse ad edulcorare. Per queste ragioni, le posizioni espresse dalla Cgil, all’avvio di un anno che di tutto avrebbe bisogno se non di un duro ma leale e positivo sforzo di condivisione, sorprende anche chi, come me, si esercita in un convinto lavoro di raccordo per uno stile che viene da un abito culturale e mentale ma anche dal difficile ufficio che presiede. Eppure nessuno dei temi evocati dalla Cgil lungo tutto l’orizzonte sociale dei bisogni e delle attese – aggiunge Viti – è sfuggito alla sensibilità del Governo regionale: perfino gli obiettivi solo parzialmente realizzati sono vissuti come impegni da riprendere e completare (mi riferisco al recupero e all’approvazione di una buona legge sul lavoro sommerso). Né è possibile che una forza ragionante come quella guidata da Genovesi possa immaginare di costruire sui dati della disoccupazione-inoccupazione, che è fenomeno drammaticamente diffuso, come è noto, oltre i confini regionali, un attacco alle responsabilità della Regione ignorando, o sottacendo, il complesso delle risorse investite e i profili innovativi assunti dalle politiche attive del lavoro, la strenua difesa delle risorse da garantire al complesso mondo dei percettori degli ammortizzatori sociali, così come il recupero di storiche vertenze centrali nella vita regionale (mobile imbottito, Valbasento, contratto di sito in Val d’Agri, investimenti della Fiat a Melfi) nel costante tallonamento di situazioni ed insorgenze sempre aggredite con tempestività e assicurando il massimo coordinamento fra i Dipartimenti del Lavoro e Formazione e delle Attività Produttive. Né credo sia superfluo rammentare gli innegabili risultati conseguiti in tutti i settori (sanità, ambiente, agricoltura e infrastrutture) pur in un quadro obiettivamente da migliorare.

Il lavoro compiuto al tavolo di Basilicata 2012, come De Filippo ha confermato, riprenderà dal consuntivo realistico degli obiettivi realizzati e dalla ridefinizione e aggiornamento del quadro di impegni, procedure, valori da collocare nella cornice di Basilicata 2020, che è l’orizzonte della nuova programmazione settennale (se vogliano guardare, per quel che attiene alle mie responsabilità, alle risorse del FSE).

Il Piano pluriennale del Lavoro, che in questi giorni sarà consegnato dal Presidente della Regione alle parti sociali e al partenariato, costituirà la cornice dentro la quale ripensare la scala delle scelte cui veniamo chiamati dalla drammatica condizione della regione, del Mezzogiorno e del Paese.

Su questo terreno sarà importante ridare forza e valore ed una più cospicua evidenza e coerenza all’unità delle forze sociali, alla convergenza con le espressioni dell’imprenditoria e alle tante risorse di cui è ricca la nostra società regionale. Sarebbe davvero grave – conclude l’assessore – disperdere il senso e il valore di questa unità, che va considerata un elemento di forza decisivo se si vogliono conseguire gli ambiziosi obiettivi che figurano nelle “agende” che vengono in questi giorni prospettate. In questo quadro, sarebbe apprezzabile che ognuno dei protagonisti del grande confronto in atto recuperasse il senso della realtà e magari della obiettività, anche per tutelare una migliore legittimità nel difendere, ognuno, non solo le sue buone ragioni ma anche il valore del contributo già offerto e da offrire allo sviluppo della regione”.

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