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Basquiat di Julian Schnabel per il primo appuntamento di BIOPIC

“Nessuno vuole appartenere a una generazione che ignora un altro Van Gogh”. È quasi una dichiarazione d’amore quella che affida ai dialoghi Julian Schnabel nel suo esordio cinematografico “Basquiat” (1996), biografia dell’omonimo artista di colore che dai graffiti nelle aree suburbane di New York raggiunse, negli anni Ottanta, un inatteso successo sotto l’ègida del genio della pop- art, Andy Warhol. Il film inaugura Biopic – Cinema d’Arte, la rassegna ideata e promossa dall’associazione PugliArte con il sostegno di Apulia Film Commission, ed è il primo di sei appuntamenti che si susseguiranno ogni giovedì fino al 28 maggio alle 20.30 al Cineporto di Bari (ingresso libero). Ad accompagnare la proiezione del prossimo giovedì 23 aprile i musicisti Francesco e Gaetano Occhiofino.
La storia è quella del ventenne Jean-Michel Basquiat (interpretato da Jeffrey Wright) che passa dai graffiti sui muri della Grande Mela con cui, assieme al più noto amico Keith Haring si firma Samo, all’incontro quasi casuale con Andy Warhol (David Bowie) di cui diverrà uno dei pupilli della sua factory. Una fama ingestibile per chi è nato povero e nero e dunque, troppo arrabbiato o forse impreparato a dirigere il proprio talento senza restarne schiacciato. La morte di Warhol segnerà infatti il totale disorientamento del ragazzo che morirà per overdose nell’agosto del 1988 a soli 27 anni.
Schnabel, pittore a sua volta, maneggia dunque una materia che conosce bene ma neanche per un istante offre un ritratto pietista, edulcorato forse, perché omette gli eccessi di violenza e la rivalità con Basquiat della vita reale. Obiettivo è probabilmente celebrare questo novello Joyce che, parafrasando, esegue una “pittura automatica” sulla scia di una imprevedibile musa fatta di parole, disegni e centrifughe musicali jazz, rap e rock (la colonna sonora è composta dallo stesso Schnabel con John Cale, fondatore degli storici Velvet Underground). Sullo sfondo, una New York amata, fonte di continue ispirazioni, e odiata come una madre troppo invadente su cui si muove un cast stellare, da Gary Oldman a cui il regista affida l’alter ego di se stesso, a Dennis Hopper, Michael Wincott, Benicio Del Toro, Christopher Walken e Courtney Love nei panni di una groupie che nell’immaginario, non a caso, rimanda a suo padre, quel Kurt Cobain morto suicida anch’egli a 27 anni. Genio e sregolatezza.
BIOGRAFIA
Nato a Brooklyn nel 1951 Julian Schnabel è uno dei pittori più noti della scena newyorkese; le sue tele sono spesso eseguite con tecniche miste, ritratti e interventi di design. Dopo l’esordio con Basquiat da lui anche scritto, ha diretto Prima che sia notte, un adattamento dall’omonimo romanzo autobiografico di Reinaldo Arenas (2000); il film ha ottenuto una candidatura al Premio Oscar, con la nomination di Javier Bardem come miglior attore.
Nel 2007 ha diretto Lo scafandro e la farfalla (The Diving Bell and the Butterfly), adattamento dal libro di Jean-Dominique Bauby che gli è valso il riconoscimento a Cannes come miglior regista. Il film ha ottenuto anche il premio come miglior regia e come miglior film straniero ai Golden Globes 2008 e nello steso anno una candidatura al Premio Oscar per la regia.
Alla 64esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha fatto parte della giuria del premio fotografico Venice Movie Stars Photography Award e, sempre a Venezia, tre anni dopo, ha presentato in concorso il suo ultimo film, Miral.

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