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Bradanica, Confapi Matera sollecita questione viabilità

Confapi Matera condivide le preoccupazioni espresse dai Sindacati sulla questione Bradanica e il blocco del cantiere solleva in tutta la sua urgenza il rischio di un nuovo stop ai lavori.
“La storia travagliata di questa infrastruttura stradale di rilevanza strategica per la Basilicata sembrava finalmente conclusa. I lavori erano ripresi e la possibilità di vedere l’arteria conclusa in tempi rapidi era davvero alta. Adesso – dichiara il presidente della Confapi Matera, Enzo Acito – il rischio di ricadere nel limbo della sospensione a oltranza getta ansia sulle imprese locali e sui lavoratori. Il cantiere è fonte di lavoro e di occupazione, oltre alla rilevanza di un asse viario di valenza interregionale che, terminato, moltiplicherebbe le opportunità di sviluppo della nostra provincia, e non solo. Se 11 contratti non vengono rinnovati si intuisce che l’impresa Aleandri sta vivendo una difficoltà che va chiarita, l’Anas ha quindi l’obbligo di intervenire.”
I percorsi accidentati della viabilità lucana chiedono attenzione e senso di responsabilità, occorre chiudere definitivamente con l’era delle incompiute e dell’isolamento mantenendo gli impegni assunti. Abbiamo bisogno di infrastrutture valide che reggano le potenzialità del territorio e soddisfino le aspettative degli investitori che, con Matera2019 dimostrano un interesse serio.
Anche la mancata realizzazione delle complanari alla S.S. 99 Matera-Altamura continua a pesare gravemente sul comparto produttivo locale. A otto mesi dagli impegni assunti in prefettura nulla si è mosso e il disagio delle aziende ricadenti in quell’area è fortissimo. Eppure tutto era pronto: l’Anas di Basilicata aveva detto di avere predisposto il progetto preliminare per un importo complessivo di circa 7 milioni di euro; il Comune di Matera si era detto pronto per procedere con l’espropriazione dei terreni interessati, sulla base di una convenzione tra Regione, Anas ed Ente locale già abbozzata, e la Regione aveva già individuato le risorse che si sarebbero sbloccate attraverso una procedura meramente burocratica presso i competenti Ministeri. Solo qualche giorno fa i dati positivi di Unioncamere avevano fatto registrare un ritrovato clima di fiducia. Oggi, però, la questione viabilità distrae un ottimismo precario che chiede argomentazioni valide, fatti e strade sulle quali far viaggiare la ripresa reale.
Intanto, la questione approda sul tavolo della prefettura di Matera. La convocazione non è ancora ufficiale, ma l’incontro con Anas, azienda e amministrazione comunale si dovrebbe tenere mercoledì in mattinata, come ha riferito Franco Pantone della Filca Cisl.
Proprio il sindacalista della Filca lancia parole forti contro Anas e azienda e vuole vederci chiaro sulle reali motivazioni che hanno portato al mancato rinnovo dei contratti. “I contratti non rinnovati sono lievitati a venti, cioè un terzo della forza lavoro attualmente alle dipendenze”, fa notare Pantone. “È il segnale evidente di un rompete le righe. E noi vogliamo capire perché dopo appena due anni il cantiere rischia di fermarsi un’altra volta”.
Pantone sospetta che “qualcosa nell’operazione di fitto di ramo d’azienda condotta nel 2013 dopo il fallimento della Intini non sia andata per il verso giusto. L’Anas ci disse all’epoca che si trattava di un’operazione mai tentata prima, ma che c’erano le garanzie per portare a conclusione l’opera nei tempi stabiliti. Cos’è successo nel frattempo e perché si è inceppata questa sofisticata operazione di ingegneria burocratica?”, si chiede Pantone. “Non vorrei che fosse come la storia del muto che disse al sordo che il cieco li guardava. I lavoratori sono stati colpiti nella loro dignità ed esigono rispetto. Se la responsabilità è della ditta, si cambi ditta; se è dell’Anas, paghi chi deve pagare; ma se qualcuno pensa di poter fare il torello con i lavoratori, ha sbagliato di grosso”.

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