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Calo delle immatricolazioni di autobus in Puglia: -43,2% nel 2020

Tra chiusure, blocchi alla circolazione e restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ed economica in atto, il 2020 è stato un anno difficile anche per il mondo del trasporto merci e persone su strada. Continental, brand che da 150 anni fa della sicurezza su strada e dell’innovazione tecnologica la propria missione, ha realizzato un Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante con l’obiettivo di fornire una panoramica del settore sia a livello nazionale, sia a livello locale. Per capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del comparto dei mezzi pesanti in Puglia, l’Osservatorio ha analizzato i dati relativi alle nuove immatricolazioni, ai tipi di alimentazione, all’anzianità e alle categorie Euro* del parco circolante in Regione e nelle singole province.

Calo immatricolazioni trasporto merci: Puglia in controtendenza, Bari +18,1%

Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. La Puglia in controtendenza registra un incremento del 3,9% e 1.036 nuove targhe. Tra le province la situazione è altalenante: Bari chiude in positivo con 18,1% e 495 registrazioni. Per il trasporto persone, le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da 4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%). In questo caso la Puglia segue il trend negativo nazionale e segna una differenza del -43,2% rispetto al 2019. Con 154 immatricolazioni, Bari è la provincia col calo minore: 38,4%.

Alimentazione bus, si eguagliano benzina ed elettrico

Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità. La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), ibridi ed elettrici (0,1% ognuno). Stesso schema in Puglia: sul podio gasolio, benzina e metano (93,75%, 3,11% e 2,37%), mentre ibrido ed elettrico hanno quote pressoché irrilevanti (0,08% e 0,05%). Bari è in linea coi valori regionali e segna uno 0,1% per le fonti alternative.
Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020 99.883 unità. Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%). Sotto l’1% rimangono l’elettrico, il benzina, benzina e gas liquido e l’ibrido. Il gasolio regna anche in Puglia (95,3%) seguito dal metano (3,6%), mentre l’elettrico e il benzina segnano la stessa percentuale (0,5%). L’ibrido non è presente. Nel capoluogo l’elettrico e il benzina scendono rispettivamente al 0,3% e 0,4% lasciando spazio al metano che sale a 5,4%.

A Bari il parco autobus più giovane

La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e 20-30 anni (15,7%). In Puglia la fascia preponderante si alza ai 15-20 anni (20,6%) seguita dai 10-15 (20%) e dai 20-30 (18%). A Bari la quota di autocarri di massimo 5 anni è la stessa di quelli di oltre 30: 15,2%. Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni) sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%. Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante. In Regione la fascia più recente rimane al 19,3%, con una netta preponderanza di veicoli dai 2 ai 5 anni, mentre quella dei veicoli più datati si alza a 29,7%. Il capoluogo ospita la quota minore di bus ultraventennali (20,4%) e quella maggiore di mezzi di massimo 5 anni (26,7%).

A Bari oltre il 46% di bus è Euro 5 o 6

Dall’analisi della categoria Euro dei mezzi pesanti per trasporto merci in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed Euro 6), che corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, Euro 1 ed Euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%). Anche in Puglia gli autocarri Euro 0,1 e 2 sono molto al di sopra della quota di Euro 5 e 6 (41,9% vs 20,5%). Bari nonostante abbia la percentuale più alta di classi recenti (26,7%) e quella più bassa di inquinanti (35,3%), conferma il trend regionale. In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%. Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale. In Regione più del 35% è Euro 0, 1 e 2, mentre le classi meno inquinanti sono il 34,4% del totale. Bari è la provincia più virtuosa, con più Euro 5 e 6 (46,3%) e meno categorie obsolete (35,8%).

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