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Caporalato, in Basilicata assunti 22mila braccianti da gennaio ad oggi

Importante il quadro che emerge dalla Conferenza internazionale per la promozione del lavoro dignitoso in agricoltura con la partecipazione, tra gli altri, della Commissione Europea, governo italiano e parti sociali. A darne notizia è Pietro Simonetti, componente lucano del Tavolo anti-caporalato al Ministero del lavoro. Dalle misure indicate dall’Unione Europea, l’attuale quadro normativo e il prossimo Piano 2021/27 che risulta potenziato negli interventi per l’inclusione ed il lavoro buono.
Dei circa 260 mila nazionali, nonostante il covid, sono poco più di 22 mila i braccianti assunti dal 1 gennaio al 1 novembre 2020 in Basilicata: il 60% migranti distribuiti tra gli 8mila nel Metapontino e 2mila nell’area Melfese-Bradano. Resta il grave stato di sfruttamento dei lavoratori. Effettuate tre importanti operazioni di contrasto ai caporali e alla criminalità organizzata, mentre la Commissione UE ha raccomandato la piena applicazione delle norme e degli interventi emergenziali finanziati anche con il Pon Legalità che in Basilicata riguardano anche Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio e Scanzano Jonico

 

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