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Carenza di semiconduttori nello stabilimento Stellantis a Melfi

“La carenza di semiconduttori che colpisce, in verità non da oggi, ma questa volta con più preoccupanti ripercussioni, la produzione e l’occupazione dello stabilimento Stellantis di Melfi, come accade per tutti gli altri stabilimenti automobilistici italiani ed europei, richiede un’azione congiunta di Regioni, Governo, Gruppi automobilistici, associazioni imprenditoriali e sindacati per fronteggiare una situazione che mette in crisi l’intero comparto automotive del Paese”. E’ quanto afferma Francesco Cupparo, assessore alle Attività Produttive e coordinatore vicario della Commissione per lo Sviluppo Economico delle Regioni, sollecitando un’azione della Commissione competente istituita dalla Conferenza delle Regioni con la proposta di un tavolo nazionale al Mise.

“Il blocco del più grande degli stabilimenti del Gruppo Stellantis in Europa mette a nudo la fragilità della componentistica per auto che è un fattore negativo non solo nel nostro Paese. E’ stato di recente il commissario europeo per la Politica industriale e il mercato interno, Thierry Breton, a proporre quella che ha definito un’alleanza “tra industriali e ricercatori”, che metta insieme tutti gli attori della catena di produzione dei semiconduttori, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità produttiva e la quota di mercato europea, entro il 2030, dal 10% di oggi al 20%. – ha detto Cupparo – E’ evidente che è questa una prospettiva di medio-lungo termine e che invece bisogna mettere in campo una strategia a breve termine attraverso una politica industriale in grado di sostenere la transizione ecologica del settore e la riconversione di interi comparti. Per Melfi la carenza globale di chip, che gli esperti definiscono “il nuovo petrolio”, coincide con la fase di riorganizzazione e diversificazione della produzione verso modelli a risparmio ecologico”.

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