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Centro Agricolo di Pisticci: Le vie dei confinati politici

Con l’intestazione di nuove vie e piazze della frazione di centro agricolo, il comune di Pisticci ha dato avvio all’ambizioso progetto di riqualificazione urbana e storica di quella che è stato la prima importante sede di colonia confinaria di terra ferma, istituita dal fascismo, dopo la chiusura delle strutture isolane di Ponza, Lipari e Ventotene. Quella di Centro Agricolo-Bosco Salice fu in modo particolare una colonia agricola di lavoro, in cui transitarono circa 1700 tra confinati antifascisti, comuni e internati, destinati per lo più a prestare opera di lavoro gli interventi di bonifica, per essere così distolti da pericolose devianze politiche. Ma il grave errore del regime fu proprio quello di raggruppare in una landa deserta e malarica i più importanti esponenti dell’antifascismo, che poi parteciperanno alla vita politica e alla lotta partigiana, e che proprio in Lucania maturarono e rafforzarono i loro ideali di democrazia e libertà. Le casette e le strade del Centro sono state tutte restaurate e pronte ai futuri indirizzi storici, nella previsione della istituzione di un Museo della Memoria, mentre mercoledi 24 si è svolta la manifestazione “…Sotto l’ombra di un bel fior”, promossa dalla Città di Pisticci, Assessorato alla Cultura e Biblioteche Comunali, con l’intestazione di nuove vie ai confinati alla presenza di alcuni parenti, mostra di fotografie d’epoca, con presentazione di Adele Esposito ed interventi del sindaco Vito Di Trani, dell’assessore alla cultura Francesco D’Onofrio, del prof. Giuseppe Coniglio e Domenico Giannace, dirigente regionale dell’ANPPIA, che, a soli 14 anni, frequentava il Centro ed era considerato la mascotte dei confinati. Le vie portano il nome di protagonisti ed esponenti di rilievo del mondo della politica, del sindacato, della lotta partigiana: Umberto Terracini e Renato Bitossi (Padri della Costituente); il principe Andrea Filippo Doria Pamphilj (Primo Sindaco di Roma); Francesco Maria Giua  (sacerdote antifascista); Gustavo Comollo, Gino Menconi, Giuseppe Gaddi (Partigiani e Medaglia d’oro al Valor Militare); Teodoro Bigi (partigiano, sindacalista e parlamentare); Odoardo Voccoli (Sindaco di Taranto e Senatore della Repubblica); Vladimiro Diodati, Loris Pescarolo, Carlo Malfa, Giuseppe Ruatti, Carlo Porta, Roberto Ponticelli, Sante Gualtieri Scapecchi (antifascisti); Ante Kardos (partigiano Kirija); l’attore antifascista Otello Sarzi Madidini; ed i pittori antifascisti Pompeo Borra, Noradino Zapparoli; Achille Dal Lago, Edoardo Chendi. Vie e piazze sono quindi state benedette da padre Lorenzo Marcucci che ha ricordato anche i sacerdoti confinati. Una cerimonia commovente, dunque, e perfettamente riuscita, grazie anche al contributo delle biblioteche comunali dirette da Adele Esposito e con la disponibilità e l’impegno delle collaboratrici Teresa Lavecchia e Anna Omerino.

G. C.

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