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Centro geriatrico di Matera, Cifarelli: “Punta dell’iceberg”

La Basilicata è la regione dei paradossi. Da un lato vengono finanziate con contributi regionali le realizzazioni di strutture pubbliche e dall’altro la stessa Regione non le mette in condizione di poter funzionare attraverso il sistema dell’accreditamento. E’ il caso, ma non il solo, del Centro Geriatrico di Matera che ha annunciato la chiusura a far data dal prossimo 28 febbraio, ma è anche il caso dell’intero comparto del privato sociale che vive uno stato di perenne precarietà dovuta alla mancanza di programmazione e capacità di assunzione di atti amministrativi utili a rispondere ai bisogni di una comunità regionale sempre più alle prese con i temi dell’invecchiamento della popolazione e della cronicità delle malattie. Le residenze sanitarie assistite vivono l’esigenza di vedersi riconosciuta la contrattualizzazione con le Aziende Sanitarie e le Strutture Socio Assistenziali per Anziani non Autosufficienti (Rass, Rass1 e Case di Riposo) non vedono riconosciuto alcun contributo regionale in funzione delle loro attività, pur assistendo anziani non autosufficienti. Ciò comporta rette insostenibili a carico delle famiglie che si trovano praticamente sole ad affrontare le difficoltà di assistenza dei propri cari. Tra necessità di aggiornamento dei fabbisogni e ritardi nell’approvazione del manuale di accreditamento delle strutture, la Regione assiste inerme al grido di allarme lanciato dai diversi attori del settore. Ritengo non più rinviabile l’avvio dei lavori delle Commissioni Tecnico Aziendali di ASM e ASP di cui all’art. 7 della L.R. 28/2000 per le RSA e della L.R. 8/2018 per le RASS  e RASS1, finalizzato all’adeguamento dei posti letto e delle rette pro capite relative a tutti i servizi in questione. Auspico che l’assessore Fanelli prenda atto che il moltiplicarsi di appelli, chiusure, richieste di intervento sono l’evidente segnale che l’intero settore del socio-assistenziale, socio-educativo e socio-sanitario, senza distinzioni, sta per collassare e si faccia carico con urgenza di tali problematiche passando dalla politica degli annunci a quella del fare per scongiurare la crisi che sta attraversando tutte le strutture presenti in Basilicata anche a causa dell’aumento dei costi di gestione che portano con sé instabilità, riduzione dei livelli occupazionali e riduzione degli standard qualitativi.

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