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Centro Italia devastato dal terremoto. Amatrice e Accumoli i centri più colpiti

La terra ha tremato stanotte tra Lazio, Marche e Umbria. Paura, crolli, feriti , vittime, un comune (Amatrice, in provincia di Rieti) ed una frazione (Pescara del Tronto nelle Marche) rasi al suolo, ridotti a poco più che cumuli di macerie. 21 le vittime accertate sinora, ma si tratta di un bilancio ancora provvisorio. Il sisma, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha avuto una magnitudo di 6.0 ed una profondità di 4 km, ed è stato registrato alle 3.36 con epicentro ad Accumoli, comune vicino Rieti. A questa prima scossa ne sono seguite molte altre, per la precisione 39, in poco più di 3 ore tra Perugia, ancora Rieti, Norcia (Perugia)e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Il sisma è stato avvertito anche a Bologna, Roma e Napoli, dove comunque non si sono registrati danni. Altre scosse anche dopo le 6 della mattina. Sono stati attivati i numeri di emergenza della Protezione Civile 800840840 e della sala operativa della Protezione Civile Lazio:803555.
Nella zona di Rieti i più colpiti sono i comuni di Amatrice e Accumoli. Come detto, la situazione più grave ad Amatrice, dove la via principale è crollata quasi completamente e le strade di accesso al paese sono inaccessibili. Due i cadaveri estratti dalle macerie, ma si parla di altre 3 vittime. Sotto le macerie anche due gemellini di sei anni: Simone è stato recuperato in gravissime condizioni, mentre si cerca il fratellino Andrea. Con loro ci sarebbero altre quattro persone. Si cercano anche due ragazze afghane di 26 e 27 anni, che fanno parte di un gruppo di rifugiati in paese con un progetto di assistenza. Le operazioni di scavo vanno avanti senza sosta. Alcuni reporter giunti sul posto hanno sentito le urla del bimbo e delle sua mamma. Nelle parole del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, il dramma: “Ci sono dei morti, metà paese non c’è più. Stiamo cercando con tutti i mezzi di portare i primi soccorsi, ma lavoriamo senza luce. Abbiamo mandato tutti agli impianti sportivi”. I primi feriti da Amatrice sono arrivati a L’Aquila: si tratta di persone trasportate anche in elicottero con traumi e fratture agli arti. Altri feriti, di cui due in codice rosso, sono arrivati in eliambulanza a Roma al S. Andrea e al Gemelli.
Danni gravissimi anche ad Accumoli, ccomune di nemmeno 700 persone, suddiviso in 17 piccole frazioni, dove le vittime sarebbero 6, tra cui due bambini piccoli, mentre si cercano intere famiglie e altri bimbi sotto le macerie. “È un disastro, il paese è semidemolito, siamo senza luce, senza telefoni, in tanti sono ancora sotto le macerie, non riusciamo a quantificare quanti siano”, il commento del primo cittadino Petrucci,  che denuncia ritardi nei soccorsi, dato che la prima squadra dei vigili del fuoco è arrivata alle 7.40. La situazione della viabilità è estremamente difficile: al km 136 della statale 4, a circa 4 km dal Comune di Accumoli, il sisma ha provocato un dislivello di circa 15 centimetri su un viadotto. Problema simile su un altro viadotto, il ‘Tronto secondo’, due chilometri più avanti
11 le vittime ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli, sul lato marchigiano del sisma quasi al confine con il Lazio. Le vittime sono un uomo di 55 anni, residente nel paese, e altri 10 nella piccola frazione di Pescara del Tronto che, secondo i primi soccorritori, è ridotta ad un unico blocco di macerie. Tantissimi i dispersi: si calcola siano un centinaio sui 135 abitanti. A Pescara del Tronto estratti vivi due fratellini di 4 e 7 anni, ospiti a casa della nonna che li ha salvati mettendoli sotto il letto. La donna è ancora sotto le macerie. Si cercano altri dispersi anche ad Arquata, residenti e persone ancora intrappolati: decisa l’evacuazione dell’intero borgo storico. Per i soccorritori è una corsa contro il tempo. Due anziani turisti romani sono invece stati salvati dalle macerie della loro abitazione, crollata.
Sui luoghi del disastro è intervenuta una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, mentre le squadre della scuola interforze Nbc di Roma sono già in Prefettura, a disposizione delle autorità, insieme ad un ufficiale di collegamento. Il Dipartimento della Protezione civile è in contatto con tutti i territori colpiti, ed il presidente del Consiglio Matteo Renzi segue da Palazzo Chigi gli sviluppi della situazione del forte sisma, in stretto contatto con la Protezione Civile. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è rientrato a Roma. In contatto fino dalle prime ore del giorno in stretto contatto con la Protezione Civile, ha lasciato Palermo per fare ritorno al Quirinale.
E’ stato lanciato un appello per le donazioni di sangue; l’Avis provinciale di Rieti lo ha comunicato via Twitter, invitando a recarsi presso l’ospedale ‘San Camillo de Lellis’. Nel frattempo, dopo i controlli del caso, sono state riattivate le linee ferroviarie regionali che erano state interrotte. Facebook ha attivato il servizio ‘Safety check’, che consente agli utenti di confermare , in caso di pericolo, il proprio stato di salute e rassicurare amici e parenti.
A Roma si è riunito il comitato operativo della Protezione Civile. Il responsabile, Fabrizio Curcio, ha paragonato il sisma odierno a quello de L’Aquila, nel 2009: “Questo è un terremoto di magnitudo importante, è un terremoto superficiale che ha provocato uno scuotimento rilevante. Il valore è paragonabile al sisma de L’Aquila, anche se qui cambia lo scenario nel senso che L’Aquila era una città capoluogo di Regione e importante dal punto di vista numerico. Qui c’è una popolazione più diffusa, quindi immaginiamo che l’impatto sia meno gravoso in termini di vite umane. Ma un evento di assoluto rilievo”. Stesso pensiero del sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente. “E’ una tragedia come quella che abbiano vissuto noi nel 2009. Daremo tutto il nostro aiuto. L’ospedale ‘San Salvatore’ è già pronto per la necessaria assistenza ai feriti. A disposizione degli sfollati 250 alloggi del progetto Case, dopo il terremoto de L’Aquila”

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