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“Che genere di …”, illustrata l’iniziativa Crpo – Unibas

Diffondere e promuovere la cultura dell’uguaglianza e della pari dignità fra i sessi, attuare una sistemica collaborazione sui temi delle pari opportunità in ambito lavorativo e sociale, realizzare attività seminariali di informazione, formazione e aggiornamento è l’intento del ciclo di incontri organizzato dall’Università degli studi della Basilicata e dalla Commissione regionale Pari opportunità, che si terranno in sette comuni della Basilicata nei prossimi mesi e che è stata illustrata, oggi, in una conferenza stampa.
“‘Che genere di …’ è il titolo dell’iniziativa – ha spiegato Angela Blasi, presidente della Crpo – che prenderà il via a Potenza, lunedì 5 ottobre, dall’Unibas con un confronto sulla Costituzione per concludersi a Matera nel 2016, sul tema della rappresentanza di genere. Una serie di iniziative sul e nel territorio lucano organizzate grazie ad un protocollo d’intesa tra Crpo ed Unibas ed arricchite da un confronto con le dirette interessate e i principali protagonisti”. “Il percorso che intendiamo compiere sul territorio lucano – ha precisato Blasi – con la collaborazione di tutta la cittadinanza, ha come obiettivo principale la costruzione di un dibattito sulle tematiche di genere ma, soprattutto, un confronto con chi le vive direttamente sul territorio. Le discussioni all’interno dei workshop saranno il fulcro di tale iniziativa. Non ci accontenteremo di ascoltare relatori e relatrici, ma cercheremo un dialogo costruttivo e propositivo per capire che genere di regione vogliamo”.
Diverse le tematiche che saranno affrontate in questi mesi: dopo la manifestazione a Potenza sulla Costituzione previsti gli incontri a Viggiano sul tema del lavoro, a Lavello su scuola e istruzione, a Lagonegro sulla società, a Scanzano sul lessico e il linguaggio, a Genzano sull’impresa e per finire a Matera sul tema della rappresentanza di genere”.
“Che genere di università vogliamo?”. Con questa domanda ha preso la parola la rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole che ha precisato: “Ci sono 5 o 6 rettrici su 96 atenei tra, pubblici e privati, un numero bassissimo di ruoli apicali occupati dalle donne contro un numero elevato di ricercatrici. Dall’università deve partire la lotta allo stereotipo. La scuola e l’università devono continuare a essere il luogo del confronto, della convergenza, dell’appianamento delle differenze e della crescita collettiva”. “Questa serie di incontri partirà dal capoluogo lucano e dall’aula magna dell’Unibas dove lunedì prossimo si discuterà dell’art. 51 della Costituzione, poiché – ha detto – la rappresentanza di genere può essere la cifra del tasso di democratizzazione del nostro Paese, dell’innovazione e del modo di rappresentarsi”. “La forza delle donne – ha poi concluso la rettrice dell’Unibas rivolgendosi alla platea – sta nelle mani delle donne”.
All’incontro parteciperà Daria De Pretis, giudice della Corte costituzionale e precedentemente rettrice dell’università di Trento. Presente all’incontro con i giornalisti anche il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, che ha ringraziato la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Angela Blasi e la rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole per l’interessante iniziativa che hanno messo in campo. “Un dibattito utile che fornisce un importante contributo alla politica e alle politiche – ha detto Lacorazza -. Dall’insediamento dell’Assemblea ho chiesto alla Commissione regionale pari opportunità di ragionare sulla rappresentanza ma anche di scuola, di lavoro, di società e di offrirci un punto di vista di genere. Il fatto che ciò avvenga oggi con l’Università della Basilicata, che è una vera e propria ‘cattedrale civile’ oltre che un agente culturale e formativo sul territorio, credo sia molto importante”. Sul tema della rappresentanza il presidente Lacorazza ha precisato infine che “tra sogno e realtà ci sono le dinamiche politiche. Le nuove leggi che si annunciano con la riforma del Titolo V e dello Statuto della Regione e la legge elettorale – ha detto il presidente – dovranno permettere alla Regione Basilicata anche di superare l’imbarazzante situazione di non avere nessuna donna tra i banchi dell’Assemblea consiliare”.

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