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Chiusa la prima edizione del festival ‘Attraversamenti’

attraversamentiAttraversamenti, il festival della cultura contemporanea “delle terre al di là del mare”, ha chiuso la sua prima edizione, domenica sera, 8 settembre, nel centro storico di Ostuni. Qualcosa di inedito è andato in scena nella città bianca, il primo weekend di settembre: l’arte, gli incontri, i percorsi, la musica e il cibo hanno veicolato i presenti lungo percorsi inediti. L’offerta di Attraversamenti, infatti, anche nelle idee degli organizzatori, si discosta in maniera sensibile dalle tipiche e sempre valide proposte estive del Salento. Il concetto di diffusione e trasversalità si è impossessato di Ostuni, dalla fabbrica del tabacco, riaperta per l’occasione dopo 50 anni, fino alla cattedrale, dal punto più alto a quello più basso, irradiando la sua energia dal centro nevralgico della piazza principale, sede di molti degli eventi della tre giorni culturale. La vera, grande, forza di Attraversamenti è stata quella di riunire utenza e protagonisti anche dopo gli incontri e le attività presenti in cartellone. L’atmosfera di grande empatia che si è respirata ha reso possibile la liquidità tra pubblico e artista anche in momenti di pura socialità, magari davanti a un buon aperitivo a chiacchierare delle opere esposte o dei libri presentati. Tanti sono stati i primi attori della kermesse, partendo dai partner che hanno avuto un ruolo fondamentale, necessario a elevare lo spirito e i contenuti delle singole manifestazioni. Al fianco di presentecontinuo, ideatore, organizzatore e finanziatore del progetto, con la curatrice artistica e deus ex machina, Alexandra Gracco Kopp, infatti, molti sono stati quelli che hanno prestato la propria esperienza nei più svariati settori per un risultato che, a conti fatti, parla da solo: il Gal AltoSalento ha cofinanziato e organizzato il festival e ha curato la sezione del food, riuscendo a portare sullo stesso palco tutti gli chef stellati di Puglia nel cooking show finale, animato da Fede e Tinto e da Andy Luotto; Slow Food ha dato lustro alle produzioni e ai produttori del terriotrio; Assonautica che ha messo a disposizione le sue barche per piccole escursioni a largo di Villanova; il Casbah Cafè, cuore pulsante di tutti i post incontri, metaluogo dove incontrarsi e scambiare informazioni e commenti; le Officine Tamborrino che, coi loro carretti realizzati ad hoc per il festival, sono diventati uno dei simboli più evidenti e apprezzati di Attraversamenti, introducendo un elemento di design che ha contribuito in maniera sostanziale a decretare il successo dell’evento; l’esuberanza e la grandissima professionalità dei musicisti di ExFadda che hanno donato il giusto ritmo alla kermesse; L’Osservatorio Balcani Caucaso, vero punto d’incontro, coi documentari proiettati in largo Stella, tra Italia e Balcani; la discreta presenza di Confindustria Giovani che ha sostenuto con entusiasmo e tanto impegno gli sforzi organizzativi sin dal primo momento. Tra i tanti punti di forza mostrati da Attraversamenti, oltre al parterre de roi degli ospiti presenti, da Stefano Benni a Maddalena Tulanti, da Nandu Popu a Lino Patruno, da Fabiano Amati a Marta Francocci e molti, molti altri, c’è sicuramente il rinascimento dell’arte in un territorio da troppo tempo desensibilizzato. La cartina tornasole più evidente di questo fenomeno è la fabbrica del tabacco, chiusa per 50 anni e diventata in una manciata di giorni la location ideale per un’installazione d’arte contemporanea, apprezzatissima dal pubblico. L’insieme formato dalla cornice e dall’opera sono la miglior cartolina che Ostuni può fregiarsi di spedire come simbolo dell’estate 2013, quella che può rappresentare l’inizio di un nuovo percorso di crescita per una terra assetata di cultura. Attraversamenti, alla sua prima edizione, ha mostrato le potenzialità che la Puglia, sia essa Salento o Valle d’Itria, Murgia o Tavoliere, possiede. La fine della 3 giorni ostunese, quindi, non può che essere l’inizio del cammino che porterà ad Attraversamenti 2.0. Qualsiasi cosa esso sarà.

 

 

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