BasilicataCultura

Conclusa la prima giornata della ‘Biennale delle Memorie’ a Matera

Si è conclusa con una lunga e articolata analisi delle dinamiche che conducono alla realizzazione di un prodotto basilare come il pane, la prima giornata della Biennale delle Memorie che si è svolta oggi alla Casa Cava di Matera. L’iniziativa, organizzata da Italiadecide e dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani in collaborazione con Regione Puglia, Regione Basilicata, Comune di Matera, Comune di Martina Franca, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Università degli Studi di Basilicata e Fondazione Matera-Basilicata 2019, si era aperta con la presentazione ufficiale alla presenza del presidente di Italiadecide Luciano Violante, dei sindaci di Matera e Martina Franca, de Ruggieri e Ancona e dei Magnifici Rettori di Bari e della Basilicata, Uricchio e Sole .
Illustrando il programma delle lettura della Divina commedia che si sta svolgendo ad opera del Club Unesco di Matera, a Martina Franca, il presidente Luciano Violante ha aggiunto: “Questa è la più grande manifestazione culturale che si svolge a sud di Napoli e che coinvolge più regioni. Al centro delle iniziative ci sono non solo i luoghi politico-istituzionali, ma anche le Università, luoghi di crescita culturale. Nel programma di questi giorni è prevista la presenza di oltre 50 personalità – ha concluso – a cominciare da domani, 6 maggio con una lezione sui 70 anni della Repubblica di Giuliano Amato che si terrà anche il 7 maggio sempre all’Iis “Pentasuglia”.
“Quella che Matera ospita, è una iniziativa che nasce sul cammino e sulle tracce della memoria per approdare alla conferma di alcuni valori che erano spenti e al loro rilancio affinchè diventino lievito della costruzione del futuro. Al sud – ha sostenuto il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri – abbiamo bisogno di celebrazioni che non siano passive, ma al contrario di occasioni in cui riaffermare anche attraverso il pane e l’olio come accadrà oggi, specificità che fanno dei nostri luoghi, siti di riferimento. Non si tratta – ha aggiunto – solo di recuperare la dozzinale aggressione enogastronomica. Attraverso l’alimentazione si ripercorre il viaggio di una cultura che si è radicata nel Mediterraneo e che ha investito il mondo. Bisogna sempre tentare di coniugare l’unicità all’universalità, binari su cui si aprono gli orizzonti del futuro”. Citando Galasso il sindaco ha aggiunto: “Una delle grandi risorse del Mezzogiorno è la sua storia che si ciba di questi valori, fra persone ed episodi. Se entriamo in questa atmosfera recuperiamo la capacità di riconoscerci in questi territori, legati alla memoria. Il sud ha bisogno di futuro – ha concluso il sindaco nel suo intervento.
Nelle parole del sindaco di Martina Franca, Franco Ancona è stato in particolare sottolineato: “Quest’anno registriamo un maggiore coinvolgimento della nostra comunità. Ieri 250 persone hanno partecipato alla lettura della Divina commedia, un evento davvero suggestivo che ci ha coinvolti particolarmente – ha aggiunto – Fondamentale, quest’anno è poi la partecipazione delle due Università che fornisce una prospettiva molto significativa ai nostri territori”.
Il Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio ha aggiunto: “Abbiamo aderito con molto entusiasmo. L’Università ha il compito di insegnare lanciando dei temi che ci vengono affidati dalla storia, dalla tradizione, dall’esperienza. Sta a noi leggerli e contribuire a lanciarne altri. Il programma della Biennale è particolarmente accattivante tra cui il 70mo anniversario della Repubblica che ci offre la possibilità di tornare sulla Costituzione italiana che spesso viene dimenticata anche con le idealità che esprime. E’ un ponte fra il passato e il futuro, sulla centralità della persona umana e sul senso dell’insegnamento a cui siamo chiamati. Né possiamo dimenticare le particolarità del nostro territorio come l’ulivo, che fa di questi luoghi, realtà che non si possono sottovalutare e che mi appartengono essendo nato in questa città”.
Il Magnifico Rettore dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole ha aggiunto: “L’Università lavora sui temi della memoria, dell’identità, del cibo, della protezione dell’ambiente, di tutto ciò che costituisce il nostro quotidiano, che ha costituito il nostro passato e dovrà costituire il nostro futuro. Al tempo stesso dobbiamo guardare al domani perché lavoriamo col capitale umano, con i giovani che diventeranno il futuro dei nostri territori. Dobbiamo perciò impegnarci per dar loro il massimo della conoscenza, dello spirito critico. Bene, dunque, parlare della Costituzione, della memoria. In veste di presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e non posso non ricordare lo slogan che è Open future, un domani che potrà esserci se saremo in grado di garantirlo”.
La seconda parte del pomeriggio è stata dedicata al pane, inteso come percorso umano, alimentare e ambientale a partire dallo studio dalla genetica vegetale per giungere fino alle patologie legate al grano, alla storia delle tradizioni dei pastai e all’alimentazione.
Un viaggio condotto dal presidente del Mercato Centrale di Firenze, Umberto Montano che ha lasciato che un lungo filo rosso unisse gli interventi di Sergio De Franchi, ordinario di agronomia e coltivazioni erbacee all’Università di Basilicata, Giovanni Figliuolo professore di genetica vegetale dell’università di Basilicata , Stefano Benedettelli, professore associato di genetica vegetale e miglioramento genetico delle specie vegetali dell’Università di Firenze, Michele Plati del Consorzio La Città Essenziale, Marco Gobbetti professore di microbiologia e agraria all’Università di Bari, Stefano Mancuso direttore del Linv dell’Università di Firenze e Francesco Sofi associazto in Scienze dell’alimentazione dell’Università di Firenze.
Dal comportamento delle piante, capaci di adattarsi e modificare la propria natura, fino alle patologie per l’uso del pgrano e alla metodologie di pastificazione, il confronto fra esperti ha portato ad un elemento comune: l’uomo che nel tempo ha legato la propria esistenza e la propria sopravvivenza a ciò che la natura ha creato, adattandola a volte alla trasformazione delle civiltà.
L’incontro ha portato, infine, ad una analisi particolareggiata che ha illustrato gli elementi positivi di una sana alimentazione secondo quanto previsto dalla dieta mediterranea e le loro ricadute sulla salute umana.
Il confronto ha contato poi su un interessante documentario realizzato da Rainews proprio sulle tecniche di lavorazione e preparazione di alcuni piatti tipici della Puglia e della Basilicata affidati alle mani delle massaie, figure centrali nel tramandare tradizioni e principi gastronomici che entrano di diritto nella storia delle comunità del Mezzogiorno.

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