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Concorsi Arpab, la nota di Perrino

Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente la maggioranza del Presidente Bardi non si è ancora contraddistinta rispetto al passato. In qualche modo si procede in continuità con le azioni messe in campo nelle scorse legislature. Gianni Rosa, non eletto alle ultime elezioni regionali del 2019, è stato accontentato con l’Assessorato all’Ambiente grazie alle solite, deleterie logiche di spartizione che contraddistinguono gli accordi tra  forze politiche. 

Uno dei primi cavalli di battaglia di Bardi è stato quello di avviare la cosiddetta “stagione dei concorsi” proprio in uno degli organismi più delicati della nostra regione: l’ARPAB. A giugno sono stati pubblicati gli avvisi pubblici per l’assunzione di 80 unità , esclusivamente in modalità telematica.

Come purtroppo spesso accade nelle procedure concorsuali in terra lucana, non tutto è andato per il verso giusto. Il 25 settembre 2020 il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) Basilicata con sentenza n. 580/2020 ha annullato la delibera del Commissario Straordinario ARPAB n. 96 del 10 giugno 2020 nella parte relativa al “Codice Selezione 07-Biologi” in accoglimento del gravame proposto dall’Ordine Nazionale dei Biologi che contestava  l’omessa previsione, tra i requisiti di ammissione, dell’iscrizione all’Albo dei Biologi nella Sezione A dei laureati in Biologia o nella Sezione B dei laureati in Scienze biologiche. Invece, per quanto attiene la procedura concorsuale per 22 unità di “Assistente Tecnico” cat. C, ci sono giunte segnalazioni di partecipanti al codice selezione 03 che sono risultati esclusi pur in possesso di diploma di liceo scientifico con indirizzi che parrebbero equipollenti a quelli richiesti dal bando; l’esclusione sarebbe stata motivata dall’ARPA Basilicata come segue: “secondo l’ordinamento scolastico vigente, rientra nell’ambito dei licei e non degli istituti Tecnici ad indirizzo chimico così come richiesto dall’Avviso di che trattasi”; in realtà, la tabella di corrispondenza dei titoli di studio prevista dalla vigente normativa (ad esempio il Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, capo V, art.27, comma 1, lettera b) stabilirebbe, per determinati indirizzi, l’equipollenza tra i titoli di studio rilasciati dai licei rispetto a quelli degli istituti tecnici.

Il Gianni Rosa di opposizione avrebbe alzato le barricate di fronte a questo tipo di storture, ma capiamo bene che il ruolo di assessore è ben più complesso e delicato: e ne prendiamo atto. Chissà che tra una gita ai laghi di Monticchio e un’occhiata all’auditel delle puntate di Linea Verde, l’assessore Rosa trovi il tempo di rispondere, con l’urgenza necessaria a tutelare i concorrenti interessati, all’interrogazione da noi presentata.

 

Gianni Perrino

Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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