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Confapi Matera contraria a trivellazioni nel Mar Jonio

Confapi Matera ribadisce la propria contrarietà alle trivellazioni marine che dovrebbero interessare, secondo quanto proposto dalla compagnia petrolifera “Shell” ai sindaci del Metapontino, le acque lucane della fascia jonica.

Il petrolio, pur rappresentando una risorsa importante per l’economia nazionale, è considerata in questo momento una minaccia per i due comparti sui quali la Regione Basilicata ha deciso di puntare con una serie di investimenti di marketing territoriale, turismo e agricoltura.

Con la presenza a poche centinaia di metri di trivelle per l’estrazione del petrolio i turisti escluderanno certamente la costa jonica dalle mete in cui trascorrere una vacanza estiva e gli investimenti degli imprenditori sulle strutture ricettive e balneari e sui porti turistici già presenti nel Metapontino sarebbero inevitabilmente compromessi.

Il petrolio rappresenterà naturalmente anche un rischio per il settore agricolo, da sempre fiore all’occhiello e settore trainante dell’economia nella fascia jonica, un’area produttiva riconosciuta e apprezzata per i prodotti di qualità.

Mentre il Governo nazionale decide di accentrare le competenze energetiche,la Regione Basilicataha ribadito la necessità di tutelare il nostro territorio e questa posizione è condivisa da Confapi Matera proprio con l’obiettivo di evitare conseguenze devastanti non solo per le piccole e medie imprese che operano nella fascia del Metapontino, ma per tutta l’economia lucana.

Confapi Matera ritiene che trivellare le acque del Mar Jonio sia inutile, pericoloso e dannoso allo stesso tempo per una serie di ragioni di carattere economico e ambientale.

Il via libera alle compagnie petrolifere per l’estrazione di greggio nel Mar Jonio potrebbe trasformarsi in una pietra tombale per l’auspicato rilancio economico e sociale del nostro territorio, già penalizzato da una serie di decisioni calate dall’alto che hanno smantellato i presidi ai servizi dei cittadini.

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