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Conferenza dei sindaci domani a Garaguso scalo

Il commissario liquidatore della Comunità Montana “Medio Basento”, Franco Auletta, ha inviato ai sindaci di Bernalda, Calciano, Ferrandina, Garaguso, Grassano, Grottole, Irsina, Montescaglioso, Miglionico, Oliveto Lucano, Pomarico, Salandra e Tricarico e, per conoscenza, al presidente della Giunta regionale Vito De Filippo e a Pasquale Monea, dirigente dell’Ufficio Autonomie locali della Regione Basilicata, la lettera di convocazione della “Conferenza dei Sindaci” dell’area “Bradanica-Basento”, che si svolgerà domani, martedì 6 settembre, alle ore 17, nel salone della parrocchia Madonna di Pompei di Garaguso scalo. “Come già a vostra conoscenza – scrive Auletta – la Regione Basilicata, con l’articolo 23 della Legge regionale numero 33 del 30 dicembre 2010, nel disporre la soppressione delle comunità montane, ha previsto, come strumento di coesione economico-sociale e territoriale, l’istituzione delle “Aree Programma”. Le “Aree Programma” saranno animate dalla “Conferenza dei Sindaci” che si potrà avvalere di un ufficio unico quale specifica struttura tecnico-amministrativa di supporto”. Il commissario liquidatore informa che il processo costitutivo di queste aree è già in corso, con il coinvolgimento delle autonomie locali e che la buona riuscita dipenderà essenzialmente dalla volontà dei sindaci di lavorare insieme, cercando di promuovere la gestioni associate di servizi. All’incontro parteciperà anche Pasquale Monea e i sindaci assicureranno la partecipazione dei segretari comunali. La lettera è corredata da una scheda di presentazione dell’incontro in cui l’avvocato Auletta, sostenendo che “una più pacata riflessione sul processo di revisione della governance locale avrebbe potuto portare a una ridisignazione del ruolo e della natura della comunità montana, rendendola rispondente ai nuovi bisogni e alle necessità delle trasformazioni sociali in atto” e che “ciò, alla luce del proposto disegno di legge costituzionale di soppressione delle province, assume rilevanza e attualità”, afferma che comunque ora bisognerà rapportarsi alla scelta fatta delle “Aree Programma” il cui ambito territoriale, nella prima fase, coincide con l’area Pois (Piani di offerta integrata di servizi), che non sono soggetti giuridici e che saranno animate e istituzionalmente guidate dalla “Conferenza dei Sindaci”, da istituire con Decreto del presidente della Giunta regionale. Le competenze, sommariamente riportate nella legge regionale, riguardano le politiche pubbliche a proiezione territoriale, nonché la gestione associata di funzioni e servizi comunali. Per attendere ai propri compiti la “Conferenza dei Sindaci” potrà avvalersi di un “ufficio comune”, a cui sarà assegnato il personale riveniente dalle soppresse comunità montane. Proprio riguardo alla questione spinosa del personale delle ex comunità montane, il commissario liquidatore spiega che dovrebbe confluire in un ruolo speciale regionale a esaurimento e che, sempre in attesa della costituzione delle “Aree Programma”, parte del personale dovrebbe continuare ad assolvere le funzioni residuali delle ex comunità montane e parte dovrebbe essere distaccato negli enti locali oppure in altre amministrazioni che ne facciano richiesta. Auletta, comunque, auspica che tutto il personale delle ex comunità montane confluisca subito nell’ufficio unico per consentire alla “Conferenza dei Sindaci” un immediato e puntuale inizio delle attività comprensoriali. “Questo – aggiunge – si ritiene che possa facilmente attuarsi nella nostra area esistendo, nella stessa, solo la Comunità Montana “Medio Basento” con una dotazione organica razionale, non numericamente ampia (consta di otto dipendenti distribuiti nei vari ruoli) capace di garantire, da subito, una sicura funzionalità dell’“Area Programma” e di costituire una risorsa a disposizione della “Conferenza dei sindaci”. La regione dovrebbe individuare, in attesa di una scelta definitiva da parte della “Conferenza dei Sindaci”, un comune al quale affidare provvisoriamente il ruolo di ente capofila (le funzioni di amministrazione generale). Le spese per il personale sono a carico della regione fino alla cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti o, in alcuni casi, per la durata di tre anni”.

Vito Sacco

 

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