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Conferenza stampa della FISMIC Basilicata sul caso delle presunte tangenti

Conferenza stampa della FISMIC Confsal, questa mattina, circa le presunte tangenti per un posto di lavoro nelle aziende del polo automobilistico di Melfi, alla presenza del Segretario generale nazionale Roberto Di Maulo, del Segretario di Puglia e Basilicata Antonio Zenga e del Segretario di Melfi Pasquale Capocasale.
“Siamo venuti a conoscenza soltanto venerdì mattina di quanto comparso sui media riguardo a un evento risalente a circa due anni fa”: dichiara il Segretario Di Maulo, che ha nuovamente ribadito la totale estraneità dell’organizzazione sindacale rispetto a quanto raccontato dai giornali. “Inoltre – prosegue – abbiamo immediatamente attuato un provvedimento di sospensione nei confronti del delegato Vincenzo Mauriello, in via cautelativa, secondo il nostro Statuto”.
“Ciò che ci preme sottolineare è che tra le dichiarazioni del Vescovo di Melfi e il caso del delegato Mauriello non c’è alcun legame, tanto che quest’ultimo, pure se a nostra insaputa, ha visto l’archiviazione dell’inchiesta da parte del Tribunale di Foggia ormai due anni fa”. A tal proposito, l’organizzazione si è resa da subito disponibile a collaborare con la Magistratura inquirente sottolineando che la FISMIC respinge con forza qualsiasi tentativo di associare l’Organizzazione a pratiche illegittime. “A noi, queste pratiche di caporalato, se pure ancora tutte da accertare, non piacciono. Vogliamo tutelare al massimo la reputazione della nostra organizzazione, che ha concluso il suo Congresso all’insegna dell’onestà e della trasparenza, e dell’intero movimento sindacale, troppo spesso sotto accusa, ma che svolge un ruolo fondamentale in difesa dei più deboli”.
Concludono Zenga e Capocasale: “Il Vescovo di Melfi Todisco ha fatto il 50% del suo lavoro, ci auguriamo che la magistratura compia il restante 50% del suo compito, accertando eventuali illeciti e precise responsabilità, in modo che quanto affermato da Monsignor Todisco a mezzo stampa non cada nel vuoto. I processi non si fanno sulla stampa ma in Tribunale: chi sa qualcosa, chi è in possesso di una eventuale notizia di reato, ha l’obbligo di denunciare. La Fismic è totalmente a disposizione per tutelare tutti quei lavoratori che evitano di denunciare, temendo possibili ripercussioni sul proprio lavoro: siamo pronti a fornire assistenza sindacale e legale”.
Il Segretario Fismic conclude poi con un auspicio: “Ci auguriamo che si faccia al più presto chiarezza, per il bene del territorio. Questa terra e questa gente non possono pagare un prezzo talmente salato per eventuali comportamenti di gente senza scrupoli”.

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