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Confesercenti, la scommessa dell’ ‘impresa del fare’

‘L’impresa del fare’ è la parola d’ordine della VII Assemblea Elettiva della Confesercenti di Potenza che si svolgerà domani, domenica 28 aprile, a Potenza (Sala convegni – hotel Vittoria). Una coraggiosa scommessa che racchiude la più complessa strategia per contrastare il fenomeno di moria delle piccole imprese commerciali (nei primi tre mesi del 2013 in Basilicata hanno abbassato la saracinesca 415 attività commerciali, di cui 285 sono negozi al dettaglio; sono 293 i negozi chiusi nel Potentino, di cui 198 al dettaglio). In particolare il “rimedio” si chiama Centro Commerciale Naturale, un’aggregazione di negozi della stessa via o quar¬tiere, uniti in consorzio, per pro¬muovere le attività commerciali nel cuore della città, una occasione per rilanciare le zone a media-alta densità commerciale ed artigianale come i centri storici dei più piccoli comuni.

“L’idea dei ‘centri commerciali naturali’ risponde alla necessità di creare uno strumento per innescare processi virtuosi, pubblici e privati, tali da trasformare destini che sembrerebbero, irreversibilmente, volti a decretare la “morte” lenta del tessuto urbano che – sottolinea il presidente provinciale di Confesercenti Prospero Cassino – ha caratterizzato e continua a caratterizzare i nostri territori. I ‘centri commerciali naturali’, nella nostra visione, sono infatti il progetto capace di favorire una trasformazione progressiva, in grado di coniugare marketing urbano, proprio delle Amministrazioni Locali, con il marketing imprenditoriale promosso dai privati, costruendo, su questa base, azioni di marketing territoriale quali sintesi utile e proficua di una rinnovata convergenza tra attori pubblici e privati. E’ una proposta importante per tutti i comuni, piccoli e grandi, e non solo per il centro storico. Il commercio, in particolare quello di vicinato, ha un valore straordinario, econo¬mico e sociale: crea relazione, aumenta il senso di sicurezza e promuove il turismo”.

‘Il negozio che verrà’, sul quale poggia l’idea che Confesercenti ha già sperimentato con successo in tante realtà italiane ma anche a Matera, Potenza, Moliterno, Melfi, ecc., ha come elementi di progettazione la disgregazione della grande distribuzione-il supermercato diffuso; l’acquisto a misura-la trasformazione del packaging; l’orario diattività-flexy time; la consegna merci-taxi food; la promiscuità ed ibridazione delle merci-mesticheria Food; la trasformazione della tradizione-modificare la memoria; la sensibilizzazione del cliente-la dieta etica-il love food.

C’è poi un altro aspetto non secondario. La desertificazione urbana, ovvero la diminuzione di negozi di vicinato, si accompagna, specie in provincia di Potenza, all’aumento della popolazione residente sopra i 65 anni. Alcuni dati: in provincia di Potenza ci sono, al 2012, 733 esercizi al dettaglio alimentare specializzato (nel 2011 erano 780) con una media di 1,9 ogni 1000 abitanti; la popolazione residente oltre i 65 anni ammonta a 78.841 con un peso sul totale della popolazione pari al 20,5% ed un incremento tra il 2002 e il 2011 del 3,8%. Si tratta – precisa Cassino – da una parte di non privare gli anziani del servizio essenziale di acquisto di prodotti alimentari e salutistici e contestualmente di arginare quella che sta diventando una vera strage tra gli esercizi di vicinato. I piccoli negozi che spesso caratterizzano i centri storici stanno perdendo la loro battaglia contro i giganti della grande distribuzione organizzata. Gli ipermercati ed i centri commerciali – continua – hanno invaso le periferie e l’hinterland dei comuni garantendo ai consumatori un’offerta a condizioni di concorrenza spesso scorretta e sempre insostenibile da parte dei piccoli esercizi che sono così costretti ad arrendersi sempre più spesso.

Per chi come la Confesercenti – che fa parte del “cartello” delle Pmi “Pensiamo Basilicata” e a livello nazionale di “Rete Imprese Italia” – non ha mai fatto “sconti” alla politica, l’Assemblea rappresenta infine una nuova occasione per lanciare un messaggio chiaro e forte al Governo nazionale che sta per nascere come alla Giunta Regionale che lavorerà sino allo scioglimento del Consiglio: serve un colpo d’ala, una capacità di riscatto della politica e delle Istituzioni, a livello nazionale come regionale, un ruolo forte delle parti sociali, perché solo così sarà possibile rilanciare l’ economia locale. L’immobilismo ogni giorno diventa più pericoloso. Occorre – è l’SOS di Confesercenti – un rapido e coraggioso ripensamento della politica economica che restituisca alle imprese, alle Pmi in particolare, la forza per investire, innovare, creare nuovo lavoro. E si deve ripartire da due nodi fondamentali: realizzare risparmi consistenti nella spesa pubblica e ridurre significativamente il peso del fisco su famiglie ed imprese.

 

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