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Il consigliere Blasi propone una norma per la coltivazione della cannabis a scopo terapeutico

Una norma per coltivare la cannabis localmente per evitare i costi che le Asl affrontano per l’acquisto dall’estero dei principi attivi. L’idea è di Sergio Blasi, ex segretario del PD, contenuta nella proposta di legge depositata mercoledì presso la Regione Puglia, indirizzata a quei pazienti costretti ad adoperare legittimamente l’intruglio, purché sia prescritto dal medico specialista e dal medico di medicina generale.

Questi tipi di farmaci provengono dall’Olanda, e le Asl dovrebbero sobbarcarsi dei costi che vanno dai 15 ai 20 euro al grammo, e per il cittadino privato fino a 50 euro. Secondo Blasi, se la cannabis si coltivasse nella Puglia stessa, il costo per la preparazione del prodotto sarebbe di 1,55 euro al grammo. Nel testo di legge si propone di avviare una sperimentazione di coltivazione, in collaborazione con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, per poi effettuare lo stoccaggio e la distribuzione alle farmacie ospedaliere autorizzate. Ora la palla passa alla giunta regionale e all’Agenzia italiana del farmaco, dopo che Blasi aveva definito la proposta come “una battaglia di civiltà”.

Donato Metallo, sindaco di Racale, comune del Salento in cui c’è il primo Cannabis social club, si era impegnato a mettere a disposizione terreni del Comune nel caso in cui l’esecutivo Vendola riesca a ottenere il placet dell’Agenzia italiana del farmaco. Sul tema, Blasi ha assicurato: “Combatterò senza tregua. Il proibizionismo non ha più ragione di esistere se non nei libri di storia, quella con la “s” minuscola”.

 

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