Continua il confronto tra la RSU Femca Cisl di Acquedotto Lucano e i lavoratori dell’azienda
La componente RSU Femca Cisl di Acquedotto Lucano S.p.A. continua a confrontarsi con i lavoratori su tutto il territorio regionale. Lo stravolgimento dell’organizzazione effettuata unilateralmente dall’Azienda condiviso anche dalle restanti sigle sindacali aziendali ha creato non poche lamentele da parte della stragrande maggioranza del personale che rivendica parità di diritti e dignità sia in sede sindacale che in quella giudiziale. Le scelte operate dall’Azienda non hanno in effetti tenuto presente le attitudini professionali, le mansioni svolte, l’anzianità di servizio, il ruolo e la responsabilità di ogni singolo collaboratore, con il risultato che oggi si riscontrano posizioni di responsabilità e di ruoli a persone che credono di poter coordinare colleghi che vantano maggiore esperienza di settore nonché inquadramenti di livello superiore. Non a caso sono stati assegnati responsabilità di Ufficio a terzi livelli che dovrebbero coordinare quelli di livello superiore con l’aggiunta che a differenza di questi ultimi percepiscono già indennità di funzione e che hanno la certezza di ottenere il quinto livello a far data dal 01/01/2018 così come sottoscritto con lettera di incarico avente decorrenza dal 01/04/2017. Viceversa per una quota parte dei colleghi rimasti fermi al terzo livello si prevede uno pseudo corso-concorso per l’attribuzione del quarto livello, annientando in un solo colpo la permanenza nell’inquadramento, la responsabilità, l’anzianità di servizio e la professionalità.
La cosa strana che l’azienda tramite il quadro del personale fa le assemblee promettendo livelli, fa spiegazione del corso/concorso e non spiega che mentre obbliga alcuni dipendenti a fare il corso/concorso, che nelle stesse ore sono passati di livello altri dipendenti senza concorso, e giustifiche per l’elargizione dei premi senza aver informato la RSU dimenticando che non ha dato corso alla richiesta di accesso agli atti fatto dalle RSU.
L’Azienda ha ignorato perfino i curricula-vitae che negli anni passati ha chiesto ad ogni dipendente al fine di creare la base per una corretta e responsabile progressione professionale. Simile comportamento ha avuto per gli altri profili professionali includendo i “quadri” ed i responsabili di “Area”. Con il risultato che oggi si riscontra un aggravio di costi non giustificati ed un servizio inefficiente a discapito dell’utenza servita che inconsapevole continua a pagare anche gli aumenti tariffari che incidono sempre di più sul bilancio familiare. Ad avviso di questo Sindacato si poteva e si deve fare di più sia in termini costi che in termini di efficienza. Una trasparente e consapevole organizzazione aziendale può migliorarsi solo in presenza di una corretta e responsabile considerazione dei collaboratori con l’individuazione condivisa dei ruoli mediante formazione ed informazione collaborativa tra i vari settori.
Oggi invece con i comparti “stagno” creatisi si registra una grande confusione sì che alcuni adempimenti cadono nel dimenticatoio ed altri che non vengono portati a termine per conflitto di competenza.
Senza parlare della sicurezza dei lavoratori, degli ambienti di lavoro e della salubrità della risorsa in quanto quotidianamente si riscontrano disservizi di tale natura su tutto il territorio servito.
In sede di riunioni sul territorio si è avuto modo di constatare che alcuni operatori sono costretti ad operare singolarmente anche in turni notturni presso impianti ed opifici mettendo a rischio la propria incolumità. Lo stesso dicasi per il servizio di reperibilità ove il singolo operatore è costretto ad intervenire in luoghi solitari, al buio e senza alcuna protezione anche in termini di D.P.I.
Non è un caso che alcuni serbatoi sono il rifugio di animali, bestie, serpenti e insetti con la presenza di sterchi, immondizia e sterpaglie; come in altri siti ove si riscontra l’assenza di qualsivoglia protezione sia esterna che interna con reti di recinzione asportate, con porte e finestre divelte, folta vegetazione con la presenza di rovi e cespugli che ne impediscono l’accesso.
Nonostante le reiterate richieste a questa O.S. ad oggi è stato impossibile visionare alcun Documento sulla Valutazione di Rischi aziendali. Pare che a seguito di alcuni sopralluoghi effettuati dal medico competente e dal RSPP presso la Sede aziendale sono stati evidenziate numerose precarietà comportanti pericolo e nocumento alle persone addette ma senza che siano stati presi provvedimenti di salvaguardia. La Femca Cisl chiede pubblicamente di fermare le ingiustizie che si sono verificate in precedenza e quelle che si stanno per compiere e questo atteggiamento anti Sindacali che Acquedotto Lucano sta adottando specialmente contro la Femca Cisl.