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Continuità per i lavoratori del petrolio, proposta Eni-parti sociali in un mese

I sindacati chiedono regole per evitare che ogni volta che cambia un appalto nel settore del petrolio della Val d’Agri i lavoratori si ritrovino a perdere inquadramenti e anzianità contrattuali, se non anche il posto, e ripartire da zero. L’Eni si dice disposta a mettere in campo meccanismi che vadano in tal senso, ma dice no ad obblighi ed automatismi. Posizioni differenti, quelle che si sono registrate ieri al tavolo del confronto sul tema della continuità del lavoro convocato dal presidente Vito De Filippo e presieduto, in sua assenza dall’assessore Marcello Pittella, ma differenze che lasciano ben sperare, al punto da far concludere i lavori a Pittella con una dichiarazione di ottimismo, sia per l’atteggiamento di disponibilità al confronto dimostrato da tutti, sia per i margini di un’intesa che sembrano esserci. Così, alla fine, l’assessore ha dato il via libera ad un tavolo di approfondimento, che sarà coordinato dal capo di gabinetto del Presidente della Giunta, Raffaele Rinaldi, cui spetterà il compito di fare tutti gli approfondimenti possibili per una possibile intesa. E se il tema cardine sarà quello del lavoro, gli stessi interlocutori si confronteranno anche su sicurezza, prevenzione, monitoraggi e su tutti gli aspetti sui quali si ravviserà l’esigenza di chiarimenti. “Il periodo di criticità che vive Italia – ha affermato Pittella – impone un approccio severo e partecipativo alle tematiche del lavoro. E, in questo caso, lo facciamo su un tema, quello petrolifero, che tutti, a questo tavolo, siamo convinti possa rappresentare un’opportunità da cogliere per la Basilicata, ma questo, per me come per il presidente De Filippo, non significa una disponibilità ad ogni costo. Per questo – ha concluso – abbiamo voluto recuperare anche questo tema nell’ambito dei ragionamenti di sviluppo con le parti sociali fatti nella cabina di regia del patto di sviluppo regionale ‘Obiettivo 2012’”.

I lavori del tavolo prenderanno il via immediatamente con l’intento di produrre una ipotesi di accordo entro un mese o poco più. Le posizioni di partenza sono quelle del “contratto di sito” per Cgil, Cisl e Uil (Presenti coi segretario generali Alessandro Genovesi, Nino Faltico e Carmine Vaccaro), che potrebbe trovare forma nell’esclusione dal ribasso, negli appalti dell’Eni, del costo del lavoro come consolidato (inclusi inquadramenti e anzianità) dall’azienda che in quel momento presta il servizio, in modo da garantire la continuità lavorativa, e il “patto di sviluppo” proposto dall’Eni (La delegazione era guidata da Enrica Barbaresi, della Direzione Relazioni Istituzionali), attraverso la attenzione alla qualifica/registrazione in ambito privatistico di tutte le realtà locali che ne fanno domanda, una maggiore flessibilità nelle liste dei fornitori per includere tutte le realtà locali, nuove strategie contrattuali che favoriscano l’inserimento di realtà locali, sia negli appalti che nei subappalti, e interventi per favorire aziende lucane anche a partecipare a gare nazionali e internazionali. E, in entrambi i casi, la grande opportunità data dalla legislazione nazionale ed europea che ha considerato le attività estrattive connesse al petrolio “materia esclusa” riguardo al rispetto delle procedure di evidenza pubblica negli appalti, consentendo di introdurre una certa discrezionalità nelle scelte. Ma questo, hanno condiviso tutti e ha sottolineato in particolare il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Carrano, non può e non deve significare l’azzeramento del principio di concorrenza e delle leggi di mercato. Ora il tavolo di approfondimento dà lo spazio per ricercare l’intesa, a margine di un pomeriggio di lavoro che, ha spiegato lo stesso Pittella, “può dirsi comunque proficuo”.

 

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