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Coppia di San Donaci ricoverata in ospedale per intossicazione da funghi

Una forma di intossicazione da funghi ha colpito una coppia di coniugi residente a San Donaci (BR). Etrambi sono ricoverati presso l’ospedale Perrino di Brindisi; da quanto appreso i due (62 anni lui, 56 lei) martedì 3 maggio hanno consumato dei funghi che erano stati raccolti nel mese di ottobre, e da allora erano stati conservati in congelatore. I due hanno cominciato a sentirsi male nella serata di mercoledì, per poi recarsi presso il Pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi.

 È stato immediatamente contattato l’esperto reperibile del Centro di controllo micologico della Asl di Brindisi, Antonio Tursi, che ha identificato le specie di funghi. Subito dopo, in collaborazione con il Centro antiveleni di Foggia è stata disposta la terapia.
“In casi come questo è fondamentale la tempestività dell’intervento e la presenza di un esperto reperibile anche nei periodi in cui non c’è la raccolta. È ormai consuetudine diffusa quella di congelare i funghi per consumarli a distanza di tempo: la direzione generale della Asl ha di recente confermato la reperibilità micologica fino al 31 maggio e questo provvedimento potrebbe essere esteso a tutto l’anno come avviene per esempio in Toscana”, ha detto il direttore del Centro di controllo micologico, Liborio Rainò.
“La coppia – spiega Tursi,  tecnico della prevenzione coordinatore micologo del Centro – ha mangiato funghi che erano stati raccolti nei mesi scorsi e conservati nel congelatore. Tra i funghi esaminati abbiamo trovato l’Amanita phalloides, detta anche tignosa verdognola, che è altamente velenosa e spesso mortale: contiene amanitine e falloidine, tossine che sopravvivono a cottura e congelamento. Accanto all’Amanita abbiamo identificato anche un altro fungo tossico, la Lepiota gruppo helveola”.  Entrambi sono ricoverati in Osservazione breve intensiva.

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