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Coro di proteste contro la riattivazione della Centrale del Mercure

 

Ieri, a Laino Borgo, località calabrese, posizionata nel Parco Nazionale del Pollino,  sit in di rappresentanti associazioni, sindaci e residenti dei comuni lucani e calabresi limitrofi, riunitisi per protestare contro la riattivazione e la riconversione della Centrale del Mercure. La riattivazione della centrale  è assolutamente incompatibile con il Parco Nazionale del Pollino, l’area protetta più grande d’Europa. Infatti,  il Piano del Parco ha stabilito che nella zona in cui ricade la Centrale del Mercure sono consentiti, previo nulla osta, solo impianti del tipo a generazione elettrica e termica o cogenerazione da biomasse secche, la cui potenza termica installata non potrà eccedere i 10MW termici, mentre quella proposta ha una potenza di 35 MW. Franco Fiore, vice presidente del Parco Nazionale del Pollino, si oppone con fermezza alla riattivazione della centrale ed alla riconversione in biomasse e dichiara che il nuovo progetto dell’Enel, non porterà alcun benificio, per lo sviluppo economico dell’area, fortemente votata ad uno sviluppo turistico ed agroalimentare di qualità  ecosostenibile. Inoltre , prosegue Fiore, e’ necessario valutare attentamente la provenienza delle biomasse ed eventuali problemi da camion e tir , per la circolazione stradale. Ci opporremo con fermezza in ogni sede, all’autorizzazione concessa dalla Regione Calabria, per la riattivazione della centrale”.  Le emissioni dei fumi provenienti dalla centrale, sono gravemente dannosi per la salute delle popolazioni limitrofe e per le catene alimentari, dichiara Ferdinado Laia, esponente di un ‘associazione scientifica e di tutela dell’ambiente.

Guarda il video della manifestazione contro l’attivazione della Centrale del Mercure

 

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