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Coronavirus, De Bonis chiede al Governo di estendere la norma sulla sospensione dei mutui a tutta l’Italia

“Per evitare di fare le vecchie distinzioni tra figli e figliastri, il governo dovrebbe uniformare le agevolazioni previste nel decreto ‘cura Italia’ tra Nord e Sud. Mi riferisco in particolare alla possibilità di sospendere le rate dei mutui. Per questo motivo ho presentato una interrogazione, affinché si ponga rimedio a questa evidente discriminazione e si estendano le disposizioni contenute nell’ordinanza 642 della Protezione civile, che fanno riferimento alla ex ‘zona rossa’, rendendo obbligatoria la sospensione dei mutui su tutto il territorio nazionale. Mi sembra una decisione di elementare buon senso, in un momento in cui si invoca giustamente la solidarietà nazionale per far fronte all’emergenza creata dal Covid-19”.

 

Così ha commentato il senatore Saverio De Bonis l’interrogazione da lui presentata al ministro dello Sviluppo economico in merito alla sospensione dei mutui bancari.

 

Dalla interrogazione si apprende che “hanno diritto a richiedere la sospensione i soggetti titolari di mutui relativi agli edifici ubicati nel territorio dei comuni individuati nell’allegato n. 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020, ovvero strettamente connessi alla gestione di attività di natura commerciale ed economica, anche agricola, in relazione alla quale si ha la sede operativa nei medesimi comuni. I soggetti indicati hanno diritto di chiedere agli istituti di credito e bancari, previa presentazione di autocertificazione, con l’indicazione del danno subito, la sospensione delle rate dei medesimi mutui, fino alla cessazione dello stato di emergenza, optando tra la sospensione dell’intera rata e quella della sola quota capitale”.

 
L’ordinanza della Protezione civile dispone inoltre che “le banche e gli intermediari finanziari informano i mutuatari della possibilità di chiedere la sospensione delle rate, indicando tempi di rimborso e costi dei pagamenti sospesi, calcolati in base a quanto previsto dall’Accordo del 18 dicembre 2009 tra l’ABI e le associazioni dei consumatori in tema di sospensione dei pagamenti, nonché il termine, non inferiore a trenta giorni, per l’esercizio della facoltà di sospensione. Qualora la banca o l’intermediario finanziario non fornisca tali informazioni nei termini e con i contenuti prescritti, sono sospese fino al 14 novembre 2020, senza oneri aggiuntivi per il mutuatario, le rate in scadenza entro tale data”.

 

Il punto, fa notare il senatore De Bonis, è che “questo beneficio non si applica a tutti i cittadini italiani, sicuramente non a quelli del Sud che non risiedono in quelle zone. Per costoro vale la discrezionalità bancaria o iniziativa bancaria. Addirittura, per i clienti non in bonis potrebbe servire una delibera, creando ulteriori incombenze per gli istituti di credito. In questo periodo di grave emergenza epidemiologica, sarebbe opportuno uniformare le richieste di sospensione dei mutui agli istituti di credito in tutta Italia, con un’unica modulistica”.

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