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Costituito in Puglia il comitato contro il nucleare

 Si costituisce anche in Puglia il comitato per dire di no al nucleare. Un simbolo ancora non c’è ma sono già aperte le iscrizioni. Questa mattina l’iniziativa è stata presentata dal presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini con il responsabile energia Legambiente Edoardo Zanchini e il responsabile della commissione energia del Wwf Puglia Roberto Zizzi. Nel comitato, che si unirà all’assemblea nazionale fondativa del 13 marzo a Roma, ci sono oltre a Legambiente e Wwf anche Greenpeace e Arci, Aiab, Acli e Slow food. Lo slogan scelto dal comitato che intende fare informazione prima del referendum previsto per metà giugno (consultazione voluta dall’Italia dei Valori) è “Inutile, rischioso e controproducente”. Secondo il comitato il nucleare non serve all’Italia un Paese che ha una potenza elettrica installata di più di 100.000 megawatt mentre il picco dei consumi non supera i 57.000 megawatt. Ma il nucleare – sempre secondo i promotori dell’iniziativa – non ridurrebbe neanche la dipendenza energetica dall’estero perchè l’Italia sarebbe costretta a importare l’uranio oltre alla tecnologia e ai brevetti. Proprio sull’uranio si è concentrato l’intervento di Zizzi che spiega: “L’uranio è in via di esaurimento. Entro il 2050 sarà estraibile solo a costi troppo elevati. Anche in prospettiva di questo una vera stima dei costi non è stata mai fatta. I reattori di terza generazione Epr, in costruzione in Finlandia e in Francia, non hanno ancora una stima dei costi oltre ad aver causato problemi legati alla sicurezza. Per non parlare del problema delle scorie. Dove verranno stoccate? Non esistono ancora siti sicuri”.Secondo i promotori del comitato “Vota si per fermare il nucleare” questo tipo di energia è costosa e controproducente per le tasche dei cittadini. “Per tornare all’atomo spiega Zanchini – bisognerà ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali quindi alle tasse e alle bollette, risorse importanti sottratte ai finanziamenti per la ricerca e le energie rinnovabili. Con l’ultimo decreto del Governo ci sarà un graduale stop agli incentivi e l’attuazione del meccanismo delle aste, un sistema che in Inghilterra ha portato al blocco delle rinnovabili”. Per iscriversi: www.fermiamoilnucleare.it.

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