BasilicataCronaca

Crisi economica, il prezzo più alto lo pagano le imprese edili

Sono le imprese edili a pagare il prezzo più alto di una crisi economica sempre più drammatica e che non risparmia le piccole e medie imprese della provincia di Matera. Su 21 fallimenti decretati dal Tribunale di Matera nel 2012, un terzo riguarda l’edilizia, a conferma dei dati allarmanti già evidenziati da Confapi Matera sulle difficoltà quotidiane denunciate dagli imprenditori che operano sul territorio provinciale. I 21 fallimenti, di cui ben 7 nel settore edile, sono soltanto la punta dell’iceberg di una crisi senza precedenti, con un saldo negativo di nati-mortalità aziendale. Nell’anno trascorso sono state numerosissime le imprese che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per evitare la chiusura, come testimonia l’aumento delle ore di cassa integrazione, di lavoratori in mobilità e di contratti di solidarietà.

A soffrire di più questa volta è l’edilizia che, in un mercato troppo sbilanciato verso il pubblico, sconta il calo di commesse provocato in particolare dalla riduzione dei fondi per investimenti e soffre i vincoli del Patto di Stabilità imposti agli enti pubblici che, salvo pochissime eccezioni, pagheranno soltanto nel 2012 i lavori eseguiti nei primi mesi del 2011. La norma in vigore dal 1° gennaio, che impone il pagamento delle fatture alle aziende entro 30 giorni, rappresenta sicuramente un segnale positivo ma è chiaro che questo provvedimento potrebbe rivelarsi inefficace se non sarà accompagnato dalla liberazione di risorse che consentano investimenti nelle opere pubbliche.

Ancora una volta sono le piccole e medie imprese quelle che, insieme ai dipendenti, pagano il prezzo più alto della crisi. Il peso dell’indebitamento bancario, l’aumento delle difficoltà di incasso sulle forniture e i lavori, il crollo degli investimenti, l’usura in agguato, sono tutti tasselli di un mosaico che si compone a suggello del default di un intero territorio. Le politiche difensive che finora hanno consentito di mantenere la coesione sociale rischiano di non essere più sufficienti. Per Confapi Matera è urgente correre ai ripari cominciando magari proprio da una delle principali difficoltà per le pmi, cioè l’accesso al credito bancario, negli ultimi mesi diventato man mano sempre più proibitivo per le piccole e medie imprese locali. Confapi, infine, esprime solidarietà agli imprenditori agricoli del Metapontino, che a distanza di quasi due anni dall’alluvione del marzo 2011 attendono ancora l’erogazione delle risorse stanziate.

 

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