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Crisi pesca a Manfredonia

“La dolosa inerzia del Governo rischia di decretare il fallimento del comparto economico più importante e tradizionale di Manfredonia, aggravando lo stato di crisi occupazionale e sociale della città”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, rinnova le critiche al ministro delle Politiche agricole per non aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione in deroga per la pesca del bianchetto: “provvedimento sempre adottato quando a governare era chi non doveva tutelare gli interessi degli allevatori leghisti colpevoli di aver sforato le quote produttive”.

L’attuale crisi era “un evento più che prevedibile alla luce delle tante richieste inevase e delle tante promesse non mantenute dal ministro Galan e dagli esponenti locali del centrodestra – continua Bordo – Ma, insieme ai pescatori, la città tutta non può subire passivamente questo smacco e deve trovare la forza e il modo di reagire a tutela della propria identità, giacché la pesca è parte integrante della cultura manfredoniana.

Nonostante tutto, i ritardi possono ancora essere colmati per limitare i danni, già notevoli, subiti da centinaia di imprese e ancor più lavoratori; purché si riesca a convincere il ministro che non è questo il modo più equo e corretto di rimodellare le politiche della pesca, giacché le produzioni di qualità delle marinerie meridionali verrebbero cancellate a vantaggio di quelle industriali del Nord d’Italia e d’Europa.

Pertanto, il ministro Galan deve immediatamente aprire una vertenza con l’Unione europea e chiedere il rilascio della deroga per la pesca speciale, avvalorata dagli studi di settore che dimostrano scientificamente l’esistenza delle condizioni per il suo ottenimento.

Ai pescatori di Manfredonia va tutto il mio sostegno e la mia solidarietà – conclude Michele Bordo – perché la loro è la battaglia di un’intera città a tutela del proprio futuro”.

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