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Crisi pesche e nettarine, aumento ritiri a 7mila tonnellate

“Assegnati all’Italia un totale di ritiri di pesche e nettarine pari a 7 mila tonnellate, in favore dei produttori, triplicando di fatto quanto lo scorso 8 agosto era stato incrementato dal tavolo di coordinamento che aveva reso disponibili i ritiri per 1500 tonnellate. Non è certo la soluzione ma un primo risultato tangibile contro la crisi, ora auspichiamo immediata convocazione del Tavolo Nazionale Ortofrutta ed avvio del catasto delle colture.” Lo comunica l’assessore alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia.
“Accogliamo, con grande soddisfazione – prosegue Braia – la notizia dell’aumento dei quantitativi dei ritiri di pesche e nettarine a favore del settore ortofrutticolo colpito dall’embargo russo da parte della Commissione Europea e attendiamo l’esito dell’azione comune, d’intesa con la Spagna, rispetto alla richiesta di attivazione delle misure straordinarie per fronteggiare la crisi del settore. Continuano ad essere affrontate con determinazione da parte delle Regioni e dal Governo le varie problematiche relative alla crisi del settore ortofrutticolo dovuta al calo delle quotazioni di alcuni prodotti, tra cui proprio le pesche e le nettarine i cui prezzi di mercato sono troppo spesso inferiori ai costi di produzione e la cui commercializzazione diventa così non remunerativa a causa di svariati fattori concomitanti.
Ribadiamo, pertanto, ancora una volta la necessità di una azione che porti alla intensificazione dei controlli sui prodotti ortofrutticoli italiani e la costituzione immediata di un Tavolo nazionale Ortofrutta che si faccia carico di una proposta urgente di decreto per la tracciabilità dell’origine di quanto viene utilizzato come materia prima nei prodotti trasformati, da aggiungere agli obiettivi compiutamente raggiunti per quanto riguarda latte e  cereali, a salvaguardia del made in Italy e tutela delle produzioni regionali e locali.
Improrogabile, infine, anche la modifica della legge sul rischio in agricoltura, per affrontare i cambiamenti climatici ma anche le crisi di mercato e le speculazioni che rompono gli equilibri con l’immissione di quantitativi maggiori di prodotto oltre che programmare le azioni in maniera mirata. Da una parte verso il consumo interno da stimolare maggiormente e per il quale, ad esempio, come Regione Basilicata abbiamo avviato diverse sinergie all’insegna del “Mangia sano, mangia lucano” di cui avremo modo di dettagliare nei prossimi giorni e, dall’altro attraverso l’incentivazione dell’export con alcuni paesi obiettivo che cercano la qualità dell’ortofrutta italiana anche rafforzando il sistema portuale. Per la Basilicata – conclude l’assessore Braia – è quindi anche prioritario far rientrare l’avvio della realizzazione della piattaforma logistica per l’ortofrutta e l’agroalimentare di Ferrandina, che vede al momento un progetto esecutivo pronto, per il quale dovremmo attivare quanto necessario per completarne la dotazione finanziaria anche con l’aiuto del Ministero Politiche agricole”.

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