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Crollo “storico” a Pompei

Se Pompei nascosta dalla lava ha in un certo senso resistito alla furia del Vesuvio e preservato la sua bellezza fino ai nostri giorni, l’uomo moderno non è stato capace di ricambiare. E così l’incuria, la cattiva gestione delle istituzioni e le abbondandi piogge che hanno imperversato e messo in ginocchio il Sud Italia, sono stati causa di una perdita inestimabile. Questa mattina è crollata la Schola Armaturarum Juventis Pompeiani. Ad accorgersene i custodi. L’edificio aveva una datazione storica antecedente l’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. e rappresentava un luogo di incontro sportivo utilizzato dai gladiatori che oltre ad allenarsi utilizzavano gli appositi depositi scavati nelle mura come deposito per le armi. Situata al centro di uno dei percorsi preferiti dai turisti, la Domus, secondo la Sovrintendenza sarebbe crollata perchè le infiltrazioni di acqua avrebbero raggiunto un terrapieno esistente al lato della Schola oppure avrebbe ceduto sotto il peso del tetto della palestra stessa.  Quest’ultima ipotesi, sarebbe avvalorata dall’archeologo Giuseppe Proietti, che ricorda il lavoro di rifacimento degli anni ’40 e ’50 dopo la distruzione ad opera dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Se la tesi del crollo legata al peso del tetto fosse quella giusta, allora vi sarebbe stato il crollo di un primo muro, poi il cedimento strutturale che ha portato allo “sbriciolamento” dell’intero edificio. Qualunque sia stata la vera causa, di certo oggi si registra una grave perdita. In materia anche i politici italiani si esprimono.

Matteo Orfini, responsabile Cultura della Segreteria Nazionale del Pd commenta: “ Qualche settimana fa  lo stato maggiore del Ministero, accompagnato incredibilmente e irresponsabilmente dal Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, ha celebrato, in una conferenza stampa, i risultati del commissariamento. Le risorse in questo caso c’erano. A Pompei sono stati spesi molti soldi, senza procedure di evidenza pubblica e sotto la direzione della Protezione Civile. Perche’ decine di milioni di euro -conclude- sono stati investiti non per impedire i crolli, ma per trasformare il sito in una sorta di pacchiana disneyland archeologica”?

Ed ancora il Sindaco: La Domus dei Gladiatori di Pompei da anni era “in attesa di essere ristrutturata”. Secondo il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, il cedimento dell’edificio è un crollo annunciato: “succede quando non c’è la dovuta attenzione e cura” per un patrimonio secolare che andrebbe “preservato da ogni tipo di sollecitazione, anche atmosferica. C’è il dispiacere tipico di una comunità – ha sottolineato D’Alessio – di un territorio su cui vi è il museo all’aperto più grande del mondo e che purtroppo viene trascurato”

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