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Cronaca ‘agonisticamente sentita’ di un incontro di calcio a 5

Quella che racconterò a breve non è la solita cronistoria di una tradizionale partita di Calcio a 5 dell’ultima divisione provinciale, nella quale si mescolano prestazioni sportive più o meno sopra il livello amatoriale e performance arbitrali degne di un improvvisato parroco dell’oratorio.

O meglio, sto provando da qualche ora a convincermi di dover usare la stessa pacatezza e magari lo stesso pizzico di ironia utile talvolta a sdrammatizzare una sconfitta o a non enfatizzare troppo una vittoria; del resto si parla di eroicomiche partite di calcetto, non di problemi più o meno seri che attanagliano il nostro presente.

Ma l’arbitraggio della gara tra Vis Milionicum e Deportivo Salandra, disputata nell’accogliente Stadio Comunale di Miglionico, sabato 6 aprile, e l’atteggiamento dimostrato in campo dalla squadra ospite (ospite nel vero senso della parola, per noi miglionichesi) per quasi tutta la partita non lascia ombra di dubbio: alcune volte bisogna lasciare sfogo alla penna, almeno ad essa. Proprio per dimostrare quanto sia stato corretto fino in fondo l’atteggiamento di giocatori, dirigenza e pubblico miglionichese dinanzi al perpetrarsi di ingiustizie subite da arbitro e dinanzi a slealtà sportiva subita da alcuni giocatori avversari.

Ma cosa ha scatenato maggiormente il dispiacere di chi scrive, in questa giornata sportiva vissuta a Miglionico sotto un sole piacevole, ma a tratti solo per il pubblico? La sconfitta? Certo che no, perdere per 4 reti a 1 contro la terza forza del campionato non ci scandalizza. Abbiamo subito il triplo delle reti in alcune partite senza batter ciglio; non abbiamo ambizioni di classifica, siamo una squadra costituitasi il giorno prima dell’inizio del campionato; alcuni ragazzi sono stati prelevati dai campetti improvvisati nelle piazzette del nostra graziosa Cittadina, dove le porte sono rappresentate da panchine poste all’estremità delle stesse; ed infine la prestazione dei ragazzi di Mister Perrino non è stata delle più brillanti.

A rovinare il clima di una serena giornata primaverile è stato un arbitro, non degno di tale ruolo né tanto meno dell’appellativo “signore” (i signori sono altri), che probabilmente si è guardato bene dal creare grattacapi per la squadra del Salandra, che ancora oggi lotta per la promozione al campionato di C2 ma che sicuramente ha perso qualsiasi speranza di guadagnarsi l’appellativo di squadra più corretta e sportiva del campionato. Il fair play a Salandra ce l’hanno sotto i piedi.

Non si contano i falli subiti dai ragazzi del Vis Milionicum, alcuni dei quali a fine partita sono finiti in infermeria per le cure necessarie, con la speranza che nulla comprometta la loro integrità fisica.

Ma è così che volete vincere un campionato? Falciando a più non posso i vostri avversari? La falce è uno strumento ormai obsoleto: era di moda alcuni decenni fa in qualche remoto territorio ad Est del nostro Bel Paese, l’Italia, terra di talenti sportivi come Baggio, Del Piero, Pirlo (e non sono juventino), prima uomini poi calciatori. Ma cosa volete ottenere? Una misera vittoria? Può una vittoria di una partita di serie D costare un infortunio ad un ginocchio di un ragazzo nemmeno ventenne? Può un fallo sconsiderato spezzare il sogno di un ragazzo di poter correre nei campi di gioco nei ritagli del suo tempo libero dedicato a ciò che ama di più? Il bel calcio? Capitano del Deportivo Salandra, non credi dovresti rendere pubbliche scuse per il tuo gioco scorretto, registrato in più di una occasione? Noi lo attendiamo. Siamo fiduciosi. Innanzitutto ti diciamo che lo sport è un’altra cosa, non ciò che hai dimostrato tu sul terreno di gioco miglionichese. Sbagliare un rigore a quel punto della partita per noi è stato l’ultimo dei dispiaceri.

Per finire spendo solo alcune parole per l’arbitro di questa giornata calcistica da dimenticare, con l’auspicio che lui l’abbia già fatto, altrimenti i rimorsi combatteranno contro la sua fragile coscienza, senza lasciargli tregua. I falli, ossia le violazioni di gioco ai danni dell’avversario, si fischiano anche dopo il 5° e non si fa finta di aver smarrito il fischietto per metà tempo di gara. L’episodio del grave fallo subito dal nostro giovane Ettorre in area di rigore, è avvenuto grazie alla suo permissivo atteggiamento. Ma cosa è accaduto? Aveva paura di fischiare i tiri liberi contro il Salandra? Ginocchia sbucciate e giocatori zoppicanti non le bastavano? Aspettava che qualcuno lasciasse il campo in barella? Suvvia si vergogni. Ha tacitamente autorizzato i nostri avversari a commettere falli, alcuni leggeri si sappia, ma altri al limite del regolamento di un incontro di arti marziali. Cosa vuole che le diciamo? Risponda a questa domanda per finire: Perché tra il primo ed il secondo tempo si è fermato per più di un minuto e mezzo negli spogliatoi della squadra ospite? Per richiamare una squadra in campo non si perde tutto quel tempo. E quindi? Ovviamente riferiremo il tutto a chi di dovere, tramite formale denuncia.

Accettiamo le scuse anche dell’arbitro e comunichiamo ufficialmente che nel caso in cui non dovessimo ritenerci tutelati da comportamenti arbitrali simili, interromperemo il gioco per preservare l’incolumità fisica dei nostri giocatori, ossia la cosa a cui teniamo di più.

Concludo con le sagge parole del nostro Capitano Perrone, il quale a fine partita ha dichiarato: “il calcio è anche disciplina, rispetto per l’avversario.. regole inconfutabili che l’arbitraggio di oggi non è stato in grado di rivendicare; il campo ci da per sconfitti, ma il nostro fair play deve renderci orgogliosi della nostra crescita!”

Nicola Aspriello – Direttore Sportivo A.S.D. Vis Milionicum

 

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