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Cs Bari: “No al numero chiuso!”

Si è conclusa ieri, 10 aprile, la tre giorni di test d’ingresso per le facoltà di medicina, veterinaria ed architettura. In queste giornate, decine di migliaia di studenti hanno compilato altrettanti quiz a crocette, definendo in 100 minuti quale sarebbe stato il loro futuro.

Come Rete della Conoscenza, da sempre sosteniamo che il numero chiuso sia profondamente ingiusto: una selezione del genere in ingresso, infatti, significa rendere di fatto l’università accessibile solo a una frangia ristretta di popolazione: chi può permettersi di accavallare lo studio per la maturità a quello per i test, chi può pagare i corsi di preparazione, chi può acquistare i libri. Ma soprattutto, sosteniamo che non è un test a crocette, con domande discutibili e sicuramente slegate da qualsivoglia percorso formativo, a poter decidere cosa uno studente dovrà fare della sua vita, troncando progetti e sogni sul nascere.

Per non parlare, nel caso specifico di Medicina e Chirurgia, di quanto il sistema sanitario (e, di conseguenza, la salute dei cittadini) sia compromesso dai test d’ingresso: lo stesso Ordine dei Medici ha infatti più volte denunciato la carenza di medici formati rispetto alle esigenze nazionali. Condizione aggravata sicuramente dal blocco del turn over, sottofinanziamenti e restrizioni all’accesso anche alle Scuole di Specializzazione, creando di fatto un sistema a “doppio imbuto” per l’inserimento nel sistema sanitario.

Anche a Bari tuttavia, come nel resto d’Italia, sono stati tantissimi gli studenti che hanno affrontato i test, spesso con la consapevolezza di non stare realmente testando la propria formazione, ma di stare piuttosto partecipando a una lotteria, nella quale chi ha più fortuna vince e passa avanti.

E sicuramente lo scandalo legato al plico manomesso a medicina non ha prodotto un innalzamento di fiducia nello strumento dei test a numero chiuso: questo episodio testimonia ancora una volta come questi test non possano assolutamente costituire un discrimine per la scelta del percorso universitario.

Crediamo che quanto successo non faccia altro che confermare la sostanziale inutilità e la totale assenza di parzialità o “affidabilità” dei test. Per questo rivendicarne la cancellazione, per l’eliminazione del numero chiuso dalle nostre facoltà, diventa sempre più urgente e necessario.

La battaglia per un’istruzione davvero accessibile a tutti passa imprescindibilmente dall’abbattimento di tutte le barriere di accesso al mondo della formazione, dal ripensamento degli strumenti di valutazione, dall’eliminazione dell’idea di competitività come elemento fondante.

Fotopetizione contro il numero chiuso a Bari – https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10152355122269669.1073741832.236917194668&type=1

Dossier “Il numero chiuso non è salutare” – http://issuu.com/retedellaconoscenza2/docs/il_numero_chiuso_non____salutare_-__1441abadbc193c

Rete della Conoscenza Bari (LINK Bari – UdS Bari)

 

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