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Csail-Indignati aderisce appello a Grillo “Se non ora quando?”

Il Csail-Indignati Lucani aderisce all’appello rivolto a Beppe Grillo (“Un patto per cambiare. Se non ora quando?”) a firma di intellettuali ed esponenti della società civile (tra cui Barbara Spinelli, Roberta De Monticelli, Salvatore Settis) e che in poche ore ha già raccolto migliaia di firme.

Il “passo” per noi più rappresentativo e condivisibile contenuto nel documento – spiega Filippo Massaro – è la constatazione che per la prima volta nei paesi industrializzati e in Europa, un movimento di indignati entra in Parlamento, che un’Azione Popolare diventa possibile. Oggi – è scritto nell’appello – ha inizio una vostra marcia attraverso le istituzioni, che cambieranno solo se voi non fuggirete in attesa di giorni migliori, o peggiori. Avete detto: «Lo Stato siamo noi». Avete svegliato in Italia una cittadinanza che vuole essere attiva e contare, non più delegando ai partiti tradizionali le proprie aspirazioni. Vale per voi, per noi tutti, la parola con cui questa cittadinanza attiva si è alzata e ha cominciato a camminare, nell’era Berlusconi: «Se non ora, quando?»

Come ho onestamente sostenuto nel primo commento “a caldo” dei risultati elettorali – aggiunge Massaro – Grillo, assolutamente, non ha l’esclusiva rappresentanza del popolo degli indignati. Questo, intanto, perché il voto degli indignati è andato, sia pure in numero minore rispetto a Cinque Stelle, anche ad altri. Per non parlare degli astensionisti o di quanti hanno votato scheda bianca o l’hanno annullata che complessivamente in Basilicata come nel Paese sono molto molto più numerosi dei votanti grillini. Credo che questo sia un aspetto non formale.

E’ scontato concordare con Grillo quando dice che il merito del Movimento 5 Stelle è stato quello di incanalare una grande rabbia popolare in un percorso democratico; un percorso che ha tante sfaccettature interessanti, dal desiderio di “partecipare”, alla costruzione di una ”agenda politica” nuova, all’idea che ci sono altri modi di finanziare la politica, al fatto che non bisogna essere professionisti e cooptati per accedere al nostro parlamento.
È evidente che la mancanza di fiducia dei cittadini ha innescato un cambiamento che forse (ci auguriamo) avrà effetti sia sui partiti tradizionali, per spingerli a cambiare (credo sia l’ultima possibilità che hanno) ma anche sul rapporto tra parlamento-istituzioni (anche regionali e locali) e comunità.
L’indignazione, a parte la storia, per noi – continua Massaro – non si esaurisce con il voto a Grillo. Anzi poiché le rivoluzioni non si fanno con l’antipolitica essa sollecita risposte non certamente formali ai bisogni di vita dei cittadini. Il fatto nuovo è che con la vittoria del Movimento Cinque Stelle, possiamo dire che il popolo degli indignati ha preso corpo e identità e tutti aspettano le prossime mosse di Grillo. Condivido l’analisi dell’appello a Grillo: “Una grande occasione si apre, con la vostra vittoria alle elezioni, di cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in Europa. Ma si apre ora, qui e subito”.

Infine, anche dalla nuova giunta regionale che si sta definendo in “segrete stanze” di partiti e di Palazzi della politica – conclude Massaro – ci aspettiamo non segnali formali di cambiamento, magari con un paio di facce più giovani delle attuali, ma un metodo nuovo che si concretizzi prima di tutto attraverso l’informazione. Anche il demagogico illegale e vergognoso “sistema Basilicatanet” deve cambiare per abiurare censure ed aprirsi alla società lucana nella sua interezza. Sarebbe già questo un buon inizio di novità autentica.

Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani

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